sabato 30 novembre 2013

TUTTI MIOPI TRA 30 ANNI, COLPA DI PC E CELLULARI


Giovani sempre più miopi e non solo per colpa di predisposizione genetica. La digitalizzazione globale, anzi l' over dose e il cattivo uso che si fa di tablet, smartphone, cellulari, tv digitali, iPad e smartgadgets vari, sta presentando il conto. Sembra proprio che la responsabilità sia questa, stando almeno ai risultati di diverse ricerche scientifiche internazionali.

Se n' è parlato a Milano, al congresso "Videocatarattarefrattiva 2013" e, conti alla mano, gli oculisti cominciano a parlare di epidemia di miopia, avanzando la catastrofica previsione dell' avvento di una generazione di miopi fra 30 anni: appena tre decenni fa, la miopia colpiva un europeo su cinque, oggi più di uno su tre». In uno studio fatto a Taiwan su 11mila studenti, circa l' 80 per cento è risultato miope. Per il direttore dell' Ospedale Oftalmico Fatebenefratelli di Milano, Antonio Scialdone, «troppo a lungo i giovani avvicinano gli occhi a questi schermi, con un continuo sforzo di messa a fuoco, un prolungato accomodamento della vista a vedere da vicino. Alla fine l' occhio non si riesce più a tornare alla messa a fuoco necessaria per vedere da lontano».

L' anno scorso si sono venduti quasi 1 miliardo e mezzo di smartphone, per il 2015 si prevede un numero triplicato. Vengono usati anche mentre ci si sbarba, ci si trucca, si mangia o si guida... per ore e ore al giorno. Basta guardarsi intorno per accorgersene.

Altra causa dell' aumento dei casi di miopia è l' esporsi a poca luce naturale. In media in Italia si passano più di quattro ore al chiuso, davanti agli schermi tv, a quelli piccolissimi dei nuovi strumenti elettronici, al pc, per navigare in Internet, per inviare sms o giocare ai videogames. E la vista dei giovani e soprattutto dei bambini si affatica. Aggrava la situazione, l' usare a lungo gli smartphone per la lettura di pagine scritte con caratteri piccoli.

«Fate stare i bambini all' aria aperta», consiglia Scialdone, «Si riduce il rischio di miopia perché la dopamina, sostanza prodotta nella retina con la luce naturale, è importante per trasmettere le immagini al cervello e sembra in grado di evitare la crescita eccessiva dell' occhio che porta alla miopia».

Un problema può essere anche la lunga esposizione alla luce blu diffusa dai led di smartphone e tablet, da alcuni schermi televisivi. Ha una lunghezza d' onda corta, quindi maggior frequenza ed energia che provoca sfocatura e riduzione di contrasto sulla retina. Su questo tipo di luce ci sono sospetti così gravi da aver indotto la Samsung, uno dei principali produttori mondiali di smartphone, a studiare e realizzare "Smart Pose" una App che tiene sotto controllo la distanza che vi è tra il telefonino e l' occhio, la postura dell' utilizzatore e la durata dell' uso, analizzando i dati provenienti dalla fotocamera frontale e dai sensori del cellulare.

(Repubblica 26 novembre)