monitoraggio della Cgil di Redazione su “Controlacrisi di domenica 1 giugno 2014
Sono circa 9 milioni e 300 mila le persone in difficoltà per la carenza di lavoro o per la precarietà della loro posizione lavorativa, pari al +56,8% rispetto all'anno pre crisi 2007. E' quanto emerge dal periodico monitoraggio svolto dall'Associazione Bruno Trentin (ABT) della Cgil sugli effetti della crisi in Italia che indica come l’area del disagio e della sofferenza occupazionale, considerate insieme, abbiano raggiunto nell’ultimo trimestre del 2013 il punto più alto dall’inizio delle rilevazioni: 9 milioni e 300 mila persone in difficoltà, in crescita di circa il 57% rispetto al quarto trimestre 2007, pari a 3 milioni e 370 mila persone in più.
Nel dettaglio, lo studio di ABT sottolinea come nel quarto trimestre 2013 l’area della sofferenza occupazionale (disoccupati, scoraggiati e occupati in cassa integrazione) abbia raggiunto il dato di 5 milioni e 95 mila persone (rispetto al quarto trimestre 2007 l’aumento sfiora il 90%, equivalente a 2 milioni e 409 mila unità) e l’area del disagio (part-time involontario e lavoro a termine o in collaborazione involontario) 4 milioni e 200 mila unità (+29,6% rispetto allo stesso trimestre del 2007, pari a 960 mila unità).
Inoltre, secondo lo studio di ABT Cgil, la contrazione del volume complessivo di lavoro risulta anche dalla media di ore settimanali abitualmente impegnate, passata da 38,5 ore del
Infine, per quanto riguarda il raffronto europeo, l’andamento dell’occupazione italiana diverge sempre di più: il tasso medio di disoccupazione in Europa (UE a 28) ha perso quasi mezzo punto percentuale (da
