mercoledì 5 novembre 2014

DA 10 ANNI SENZA NAJA

Non è stato solo un bene chiudere con la naja, dieci anni fa.
Per due motivi.
Primo: ora nell'esercito non c'è più la gente normale che ci stava controvoglia. Ora ci sono solo i volontari. Per avere voglia, nella vita, di fare il soldato, bisogna avere una pericolosa disposizione. Oppure, come da secoli, essere alla fame e non avere alternative. Il primo tipo di uomo è pericoloso, il secondo forse lo è meno, ma probabilmente non avrà mai le risorse umane e culturali per contenere il primo. L'esercito, certo, non gliele darà.

 Secondo: fino al 2004 era normale che un uomo dedicasse un anno della sua vita alla collettività. Un tempo si chiamava patria e doveva essere servita imparando a uccidere bene. Poi qualcuno continuava a chiamarla così, ma intanto l'esercito era diventato poco più che un grande giocattolone innocuo. Per di più da qualche tempo era possibile senza troppi problemi fare il servizio civile. E quello era un anno più o meno ben speso, a favore di gente che aveva bisogno e che non avresti mai incontrato nella vita se non ti ci avessero mandato.
Ora è già impensabile che un giovane galletto del pollaio Italia debba per legge fare qualcosa per qualcun altro per un intero anno della sua vita, senza decidere dove, come quando, se.

(Il Foglio 415)