giovedì 2 aprile 2015

L'ANEDDOTO DELL'INDISPENSABILE


Non so dove ho trovato, in quale vecchio fascicolo o in quale angolo del mio "arruginito" cervello, questo aneddoto....

C'era una squadra di pallone che aveva la fortuna d'essere composta da giocatori molto diversi. Una bella risorsa...

Lentamente emerse un fatto: qualche giocatore pensava che, se mancava lui, tutta la partita era compromessa e il loro gioco non era valido.

Iniziò, come da anni, il campionato e questo giocatore e qualche altro, per loro motivi personali, decisero di non partecipare più, di fare una pausa.

La squadra, con un buon incremento di nuovi giocatori, provò dispiacere, ma rispettò il loro "sciopero" e tutto proseguì con grande impegno e con gioia.

Ma ogni partita si gioca anche fuori dal campo con riflessioni, chiacchere e fantasie. L'aver visto che..."tutto prosegue senza di noi" non è piaciuto. Vanno avanti senza di noi? Difficile da trangugiare...e diventa importante cercare il "colpevole", i colpevoli...

L'aneddoto mi è sempre stato molto caro e utile per la mia vita. A scoprire che gli altri/ le altre fanno tutto e bene senza di noi, ci regala un grande piacere. Possiamo condividere responsabilità ed apprezzare l'autonomia delle persone.

Sovente, invece, scoprire e constatare che altri/e fanno bene e forse anche meglio di noi e senza di noi, può suscitare in ciascuno di noi delle emozioni difficili da riconoscere, alla cui origine stanno sovente radici molto personali.

Lo diciamo con facilità: "tutti siamo utili e nessuno indispensabile". il guaio si verifica quando, perdendo il necessario dosaggio di autoironia, cado nel complesso dell'indispensabile. E allora?

Anziché accettare questa cosetta così semplice, ma dura da digerire, cercherò di convincermi e di convincere che....mi hanno escluso dal campionato.

Ma....il campionato, per nostra fortuna, ricomincia e ci sarà posto per tutti e tutte.

Franco Barbero