sabato 29 agosto 2015

Due disabili aspettano il bus, ma uno solo può salire

Se si trattasse di un gioco si potrebbe fare "pari o dispari", ma così non è, e alla fine non resta che saltare il turno e aspettare il prossimo bus. Quel che è successo ieri mattina, poco dopo le 11.30, alla fermata di via Genova angolo piazza Carducci, proprio accanto alle Molinette, capita spesso nella zona degli ospedali: due passeggeri in carrozzella aspettano il bus, ma solo uno dei due, quello arrivato prima, avrà il "privilegio" di poter salire a bordo, l'altro resterà a terra. Lo dice anche il regolamento di Gtt: a bordo può salire solo una carrozzella. «Anche mia madre è su una carrozzina, viaggiamo coi mezzi pubblici, e mi spaventa il fatto che la prossima volta possa toccare a noi», lamenta la signora Corina Stoican, che ha assistito alla scena di ieri alla fermata. Si trovava accanto a un suo ex collega di lavoro disabile quando, «dopo più di mezz'ora di attesa », è arrivato il 17 e l'autista, invocando il regolamento, non lo ha fatto salire perché prima di lui c'era un altro signore in carrozzella ad attendere. «Forse - ragiona la signora Stoican - sarebbe ora che Gtt si attrezzasse meglio e non lasciasse a terra una persona ammalata e in carrozzina ad aspettare un'altra mezz'ora prima che arrivi un altro pullman».
La dura vita dei passeggeri del trasporto pubblico è ancora più dura se si è disabili. Spesso qualche autista chiude un occhio, specie se il bus è vuoto, e fa salire più di una carrozzella, ma lo fa a suo rischio e pericolo, perché la postazione dedicata, con cinture di sicurezza e pulsanti per chiamare l'autista, è sempre una sola. Non c'è scampo. «In questi casi - chiarisce Giovanni Ferrero, direttore della Consulta persone in difficoltà - c'è poco da fare, si tratta di un limite strutturale dei mezzi. Di solito succede anche di peggio: che la carrozzina non riesca nemmeno a entrare perché il bus è troppo pieno, oppure che i pulsanti di chiamata non funzionino, tanto che molte volte è successo che un passeggero disabile non riuscisse a prenotare la fermata giusta, salvo poi riuscire a scendere dal bus dopo quattro o cinque fermate». Per Ferrero «Torino è la città più accessibile d'Italia » con circa il 70 per cento dei mezzi ammodernati. «Il problema - conclude - è che non c'è un app dedicata ai disabili che consenta agli utenti di sapere quando passa un bus con la postazione dedicata disponibile e se la fermata che interessa è accessibile o no».
Gabriele Guccione

(Repubblica 21 agosto)