Mosaico dei giorni
La missione di Renzi in Arabia Saudita
9 novembre 2015 - Tonio Dell'Olio
I dispacci di Palazzo Chigi in queste ore plaudono agli accordi commerciali che il Presidente del Consiglio sta favorendo nel corso della sua visita in Arabia Saudita. Segno che il tema della violazione dei diritti umani e dell'uso della forza che causa vittime nella guerra scatenata contro lo Yemen, non viene nemmeno sfiorato. Ancora una volta la vita delle persone viene sacrificata sull'altare del profitto. Come si legge nel puntuale comunicato stampa della Rete Italiana per il disarmo (www.disarmo.org) in Arabia Saudita "dal 1985 al 2005 sono state messe a morte oltre 2200 persone e da gennaio ad ottobre 2015 le esecuzioni sono state almeno 138".
9 novembre 2015 - Tonio Dell'Olio
I dispacci di Palazzo Chigi in queste ore plaudono agli accordi commerciali che il Presidente del Consiglio sta favorendo nel corso della sua visita in Arabia Saudita. Segno che il tema della violazione dei diritti umani e dell'uso della forza che causa vittime nella guerra scatenata contro lo Yemen, non viene nemmeno sfiorato. Ancora una volta la vita delle persone viene sacrificata sull'altare del profitto. Come si legge nel puntuale comunicato stampa della Rete Italiana per il disarmo (www.disarmo.org) in Arabia Saudita "dal 1985 al 2005 sono state messe a morte oltre 2200 persone e da gennaio ad ottobre 2015 le esecuzioni sono state almeno 138".
L'ultima sentenza di morte in
ordine di tempo è stata emessa ai danni di Ali Mohammed Baqir al-Nimr
dichiarato colpevole di “partecipazione a manifestazioni
antigovernative” all’età di 17 anni. Il giovane ha confessato sotto
torture e maltrattamenti. Nelle stesse ore in cui Renzi rende omaggio ai
principi sauditi, sono state "somministrate" le prime 50 frustate a
Raif Badawi, il blogger che, "per offesa all'Islam" è stato condannato a
10 anni di prigione e a 1000 frustate in pubblico (50 ogni sei mesi).
Ma l'Arabia Saudita e la sua
politica di guerra stanno dando una mano all'Italia ad uscire dalla
crisi. Nei giorni scorsi dall’aeroporto di Cagliari Elmas è partito un
cargo Boeing 747 con tonnellate di bombe italiane destinate alla base
militare della Royal Saudi Armed Forces di Taif. Serviranno per la
guerra che, nel peggiore dei silenzi possibili, ha prodotto finora circa
4 mila morti (di cui almeno 400 bambini) e 200mila feriti, un milione
di sfollati e un numero incalcolabile di persone che hanno bisogno di
assistenza urgente. Una guerra condannata dall'ONU ma sostenuta dal
nostro Paese.