Leggendo il documento vaticano della Congregazione del culto divino, che definisce le ostie completamente prive di glutine come materia invalida per l'eucarestia, vengono alla mente alcune semplici riflessioni:
1) E' penoso il fatto che l'intervento si concentri su queste regole e questioni risibili mentre non si fa parola sulla fede con cui occorre celebrare l'eucarestia.
2) La celebrazione eucaristica, sia per il suo linguaggio e la sua gestualità, ha davvero bisogno di un radicale ripensamento.
3) I membri della congregazione, come suole avvenire in vaticano, girano attorno alle quisquiglie addirittura ridicole, perché non vedono e non sanno affrontare i problemi veri attinenti la fede e la liturgia.
4) Da anni questa congregazione vaticana gira a vuoto e non produce nulla di qualitativamente significativo. Devono riempire il tempo e non possono solo girarsi i pollici. Così, di tanto in tanto, escono con queste ridicolaggini.
5) Senza pensare che, come incredibilmente ignorano i firmatari del documento, mezzo mondo teologico da qualche secolo ha messo in luce la scarsa o nulla affidabilità della presenza fisicista di Gesù nell'eucarestia. Ma loro signori sono fermi al concilio di Trento del XVI secolo.
don Franco Barbero