SAN GERMANO, è questo il nome del Comune del Vercellese dove la sindaca leghista Michela Rosetta ha deciso di multare chi ospiti profughi senza avvisare il Comune.
Sfida alla multa antiprofughi
Potrebbe essere la prima causa collettiva contro una delibera discriminatoria nei confronti di stranieri da parte di un comune piemontese. Stiamo parlando di San Germano Vercellese, paesino di 1800 abitanti vicino a Vercelli, dove da agosto è prevista una multa compresa tra i 150 e i 5 mila euro per chi ospita richiedenti asilo senza avvisare il municipio. Da una parte il comune del vercellese dall'altra l'accusa, rappresentata dall'Asgi, l'associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, che sta valutando se fare ricorso alla giustizia e coinvolgere anche la Regione Piemonte, pronta ad accodarsi all'eventuale causa collettiva.
Per via della delibera della giunta comunale guidata dalla sindaca leghista Michela Rosetta, San Germano Vercellese è balzato agli onori delle cronache. «Tutela del territorio sangermanese dall'invasione delle popolazioni africane». Così la prima cittadina ha motivato il provvedimento del consiglio comunale. Un caso che negli scorsi giorni è arrivato anche in Parlamento: durante una question time alla Camera il ministro dell'Interno Marco Minniti ha replicato a un'interrogazione sul tema, sottolineando che le politiche portate avanti dal comune guidato da Rosetta non sono in linea con quelle del governo .
Oggi, a un mese dalla delibera anti-stranieri, qualcosa sembra muoversi nella macchina che punta a cancellare il provvedimento. A compiere il primo passo è l'assessore regionale alle pari opportunità, ai diritti civili e all'immigrazione, Monica Cerutti, che ha segnalato la delibera all'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) e all'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione. La decisione spetta proprio all'Asgi, che deciderà, una volta analizzato il caso nel dettaglio, se ci siano gli estremi per procedere per vie legali. In caso di risposta affermativa si dichiareranno parte lesa la stessa Regione e il Centro antidiscriminazioni del Piemonte, costola regionale dell'Unar.
Ma l'ipotesi causa collettiva non è la sola sul tavolo. «Se i cittadini di San Germano Vercellese, in disaccordo con la delibera, decidessero di intentare una causa contro il Comune potrebbe anche non essere necessario il nostro intervento. La cosa più importante è che in qualche modo si raggiunga l'obiettivo di rendere il provvedimento illegale », chiarisce Monica Cerutti.
In Piemonte sarebbe la prima causa collettiva e potrebbe fare da apripista contro altri comuni, come Virle e Borgosesia, protagonisti di delibere e ordinanze discriminatorie verso richiedenti asilo. «Intanto ci stiamo occupando del caso di San Germano, poi cercheremo di intervenire altrove », conclude Cerutti.
Federico Parodi
(la Repubblica 27 settembre)
Sfida alla multa antiprofughi
Potrebbe essere la prima causa collettiva contro una delibera discriminatoria nei confronti di stranieri da parte di un comune piemontese. Stiamo parlando di San Germano Vercellese, paesino di 1800 abitanti vicino a Vercelli, dove da agosto è prevista una multa compresa tra i 150 e i 5 mila euro per chi ospita richiedenti asilo senza avvisare il municipio. Da una parte il comune del vercellese dall'altra l'accusa, rappresentata dall'Asgi, l'associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, che sta valutando se fare ricorso alla giustizia e coinvolgere anche la Regione Piemonte, pronta ad accodarsi all'eventuale causa collettiva.
Per via della delibera della giunta comunale guidata dalla sindaca leghista Michela Rosetta, San Germano Vercellese è balzato agli onori delle cronache. «Tutela del territorio sangermanese dall'invasione delle popolazioni africane». Così la prima cittadina ha motivato il provvedimento del consiglio comunale. Un caso che negli scorsi giorni è arrivato anche in Parlamento: durante una question time alla Camera il ministro dell'Interno Marco Minniti ha replicato a un'interrogazione sul tema, sottolineando che le politiche portate avanti dal comune guidato da Rosetta non sono in linea con quelle del governo .
Oggi, a un mese dalla delibera anti-stranieri, qualcosa sembra muoversi nella macchina che punta a cancellare il provvedimento. A compiere il primo passo è l'assessore regionale alle pari opportunità, ai diritti civili e all'immigrazione, Monica Cerutti, che ha segnalato la delibera all'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) e all'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione. La decisione spetta proprio all'Asgi, che deciderà, una volta analizzato il caso nel dettaglio, se ci siano gli estremi per procedere per vie legali. In caso di risposta affermativa si dichiareranno parte lesa la stessa Regione e il Centro antidiscriminazioni del Piemonte, costola regionale dell'Unar.
Ma l'ipotesi causa collettiva non è la sola sul tavolo. «Se i cittadini di San Germano Vercellese, in disaccordo con la delibera, decidessero di intentare una causa contro il Comune potrebbe anche non essere necessario il nostro intervento. La cosa più importante è che in qualche modo si raggiunga l'obiettivo di rendere il provvedimento illegale », chiarisce Monica Cerutti.
In Piemonte sarebbe la prima causa collettiva e potrebbe fare da apripista contro altri comuni, come Virle e Borgosesia, protagonisti di delibere e ordinanze discriminatorie verso richiedenti asilo. «Intanto ci stiamo occupando del caso di San Germano, poi cercheremo di intervenire altrove », conclude Cerutti.
Federico Parodi
(la Repubblica 27 settembre)