FRA
INGIURIE E AMNESIE HANNO PERSO LA TESTA
Fatti
che i magistrati hanno qualificato come privi di una rilevanza
penale, ma che hanno posto sotto gli occhi di tutti i metodi di
gestione del Campidoglio pentastellato.
Soprattutto
è sotto gli occhi di tutti il degrado di Roma, che nasce sicuramente
sotto le giunte precedenti di destra e sinistra, ma che in
questi mesi ha assunto dimensioni indegne di una capitale europea.
Nessuno
dei fatti descritti da Repubblica
è stato smentito. La procura e il giudice per le indagini
preliminari li hanno ritenuti rilevanti. Il tribunale ha
ritenuto che non costituiscono reato e Virginia raggi è stata
assolta. Sulla rilevanza etica e politica di quei fatti si
pronunceranno i cittadini.
Ma
la cosa che colpisce di più è un'altra: è l'idea delirante che
l’assoluzione di Raggi sia una sconfitta dei suoi critici. Forse
l’assoluzione di Andreotti a Palermo significava che i giornalisti
che per anni avevano sostenuto che la Democrazia Cristiana fosse
collusa con la mafia erano dei venduti e delle puttane? Per
inciso molti di quei giornalisti lavorano in questo giornale.
Significa che ogni volta che Berlusconi è stato assolto, allora
questo dimostrava che i giornalisti che avevano fatto campagne contro
di lui (una per tutte le dieci domande di Peppe D’Avanzo) fossero
infimi sciacalli?
La
risposta è perfino scontata e inutile da dare. Possiamo solo
immaginare che la vista della piazza di Torino, che certifica il no
della società civile alla decrescita infelice grillina, insieme ai
sondaggi e alle difficoltà quotidiane del governare abbiano fatto
saltare i nervi ai due leader grillini. Ma tali follie restano
imperdonabili e sono una minaccia ai principi base della democrazia.
Repubblica
11/ 11/ 2018 Mario
Calabresi