domenica 10 marzo 2019

CRONACHE A MANAGUA

Mai un povero pensava di udire un simile grido 
dalla tua bocca, o papa: "Silenzio!" 
Urla di alla folla: una folla di poveri in lutto, 
madri a migliaia in cammino da capitale a capitale, 
con piedi sanguinanti, in mezzo ai rifiuti, 
a cercare i corpi dei figli: ora tutte in folla intorno agli altari. 
Ciascuna portava uno stendardo: un figlio, 
un altro figlio ancora, un altro e poi gli altri 
e ancora: una selva di foto divenute vessilli 
che urlano muti nell'aria. 
E tu: "silenzio!" Urlavi alto sulla folla, 
alto agitando il crocifisso. 
Un brivido parve scuotere anche le colonne. 
Erano tutte icone di figli, uccisi come Lui, 
con loro uccise anche le madri che urlavano. 
Ma tu imponevi loro il silenzio. 
Poveri sempre incatenati dal silenzio! 
E attendevano solo te per gridare, 
e tu hai loro imposto il silenzio. 
Erano i poveri: non certo i potenti! I
 potenti sanno come fare. 
Urlavano: "mostraci dove li hanno nascosti, 
in quale Geenna gli hanno cremati!" 
Cercavano appena i corpi, le ceneri, 
senza più credere di vederli risorgere. 
"Che ci restituiscano almeno i corpi" urlavano. 
E tu dall'alto, con la croce alta sul popolo 
a gridare più forte "Silenzio!" 
Questa è la nuova chiesa del silenzio: 
disperata chiesa senza parole. 
Anche noi, che non possiamo non essere chiesa, 
noi tutti a fare silenzio: 
il silenzio che stazza sulla tomba 
del fratello vescovo Oscar Romero, 
nuovamente ucciso da questo silenzio. 
Credenti del mondo fate silenzio, 
chiese tutte fate silenzio. 
Si porti ognuno nella sua chiesa 
e faccia silenzio, insieme a questi fratelli 
cui è imposto il silenzio. 
Anche le madri urlino in silenzio: 
fermi là dove sono, nella chiesa diroccata, 
né alcuno tenti di costruirla ancora: 
fino a quando almeno… 
Fino a quando o papa?
David Maria Turoldo