giovedì 12 settembre 2019

Netanyahu, mossa pre-elezioni. "Annetto la Valle del Giordano"

di Vincenzo Nigro

Lo ha detto altre volte. Lo hanno ripetuto altri leader politici israeliani negli anni. Ma adesso Benjamin Netanyahu è alla disperata caccia di voti e ieri ancora una volta ha deciso di utilizzare la politica estera, la sicurezza di Israele, come argomento di campagna elettorale. Stavolta però è arrivato addirittura a chiedere di "avere i poteri per determinare i confini di Israele: se verrò rieletto premier annetterò la Valle del Giordano". Il Premier si riferisce a quella parte di territorio palestinese controllato dagli israeliani il cui futuro dovrebbe essere deciso al termine di un negoziato di pace. La Valle è occupata da Israele ma legalmente non è Israele. Netanyahu dice che "quello è un luogo sul quale possiamo affermare la nostra sovranità immediatamente dopo le elezioni". Un modo per provare ad incastrare i voti dei coloni assieme a quelli degli elettori di destra. Ma anche un modo per indebolire la possibilità di arrivare alla nascita di un vero stato palestinese. Bibi sta tenendo un tour de force di comizi in vista del voto del 17 settembre. Dopo l'intervento sulla Valle de Giordano di Ramat Gan, in serata si è spostato ad Ashdod. Da Gaza Hamas ha lanciato due razzi contro le città e Netanyahu ha sospeso il comizio per pochi minutissima che la sicurezza gli permettesse di riprenderlo. La vera " bomba" elettorale rimane questa di usare il tema della Valle de Giordano; Netanyahu cita il sostegno (irripetibile) dell'amministrazione Trump all'annessione di alcune parti della Cisgiordania e dice che questo è il momento di cogliere "un'opportunità unica e irripetibile, un'opportunità che non abbiamo dalla Guerra dei Sei Giorni e dubito che ne avremo un'altra nei prossimi 50 anni. Datemi il potere per garantire la sicurezza di Israele. Datemi il potere per determinare i confini di Israele".
Dagli avversari politici arriva derisione per quella che viene vista solo come una spregiudicata mossa elettorale. Benny Gantz, il capo del partito Blu e Bianco dice che "non c'è niente dietro a queste false e pericolose promesse di un capo politico disperato". Ma gli avversari e i Paesi nemici di Israele lo prendono sul serio e lo attaccano: il premier palestinese Mohammad Shtayyeh dice che "la terra di Palestina non fa parte della campagna elettorale di Netanyahu, lui è il principale distruttore del processo di pace". Lo criticano la Turchia e la Giordania, di sicuro lo attaccheranno altri Paesi arabi. Attacchi che paradossalmente aiuteranno la sua campagna elettorale. Lui guarda solo al voto del 17 settembre e di sicuro molti elettori continueranno a dargli ragione.

da  la Repubblica 11/09/2019