Sentite come l'ignoranza teologica può devastare la mente di un cardinale: ‟C'è un legame ontologico-sacramentale tra sacerdozio e celibato”. Ma le argomentazioni dei due autori sono lucidamente riassunte su Repubblica del 13 gennaio Jean-Marie Guneois: Benedetto XVI fornisce una magistrale argomentazione teologica. Risale alle radici ebraiche del cristianesimo, dove i sacerdoti erano già «separati», respinge, di sfuggita, le tesi di Lutero, dimostrando che il sacerdozio e il celibato sono uniti fin dall'inizio della «nuova alleanza» di Dio con l'umanità, stabilita da Gesù, la cui oblazione totale è il modello stesso del sacerdote.
Questa «astinenza ontologica» non è, scrive, «un disprezzo per la corporeità e la sessualità». Ma una scelta deliberata, insiste, spiegando che anche «nella Chiesa antica», cioè nel primo millennio, «gli uomini sposati potevano ricevere il sacramento dell'Ordine solo se si erano impegnati a rispettare l'astinenza sessuale» con le loro mogli, sul modello di san Giuseppe.
Un credente, una credente adulta, un teologo attento alla storia e rigoroso nello studio pensa di trovarsi di fronte ad un delirio, ad una barzelletta. Ma occorre prendere atto, come dicevo in un affollato dibattito domenica 12 a Genova, che questa ossessione patriarcale, misogina è ancora molto presente nel tessuto ecclesiale. Scambiano l'esegesi e leggono la storia con gli occhiali delle loro ideologie e delle loro patologie.
Franco Barbero