Il virus più difficile da debellare: la mistificazione
Paola Molino
Il
virus oggi più difficile da contrastare si chiama mistificazione, la
manipolazione della realtà dei fatti per ottenerne un'interpretazione
strumentale. Il panico suscitato dalla diffusione della notizia del
coronavirus in Cina è l'ultimo esempio eclatante ma purtroppo non è il
solo. Difficile orientarsi nel mare di informazioni, tra propaganda,
segreti di stato e toni sensazionalisticii. È una questione di
narrazione: le persone tendono a cercare informazioni che confermino le
proprie ipotesi su determinati temi. Le emozioni prendono il posto alla
riflessione. I fatti si mistificano per costruire il consenso, per
generare paura e dunque controllo sociale oppure per orientare i
consumi.
A
volte la mistificazione è involontaria e questo accade quando chi
dovrebbe farsi qualche domanda, esercitare il dubbio, indagare, si
accontenta di una narrazione incompleta o errata e se ne fa portavoce.
La mistificazione va a braccetto con la superficialità e la mancanza di
senso critico. Per chi voglia fare un'esperienza certa del mondo sono
tempi difficili. E questo è il vero grande virus da debellare: il virus
del "questo lo dice lei" del complottismo, dell'irrazionale che invade
il campo della scienza, buttando a mare una lunga tradizione di
pensiero. Esso si annida nelle coscienze è trasversale ai ceti e alla
cultura. L'unico vaccino efficace è il pensiero critico.
L'Eco del Chisone 5 febbraio 2020