Un
caro saluto a tutti e tutte.
Il
tema che questa sera vorrei un po’ delineare potrebbe essere
titolato così: Dal catechismo al Vangelo.
Una
delle scoperte più sorprendenti e liberanti, che con molte e molti
di voi ho compiuto negli anni della mia vita, sta nel fatto che tra
catechismo e vangelo esista una distanza chilometrica.
Non
mi vergogno a riconoscerlo. Quando diventai prete, avevo assoluta
certezza che tutti i dogmi e le cosiddette verità del catechismo
fossero Vangelo puro. Lentamente, facendo i conti con la vita delle
persone reali (donne omosessuali persone emarginalizzate, teologi
sconfessati) cominciai a percepire che spesso Vangelo e catechismo
indicavano percorsi diversi. valutazioni e proposte addirittura
contrastanti.
Provai
un profondo disagio, ma tradussi questa sofferenza in uno stimolo a
cercare, a documentarmi.
Sulla
stessa strada trovai tanti compagni di viaggio... che gioia scoprire
vicino e lontano, secoli prima di noi, questa moltitudine di credenti
che erano già riusciti e riuscite a mettere il Vangelo al posto del
catechismo.
Successivamente
lo studio, la preghiera, il confronto mi fecero capire che questi
percorsi erano stati nascosti a gran parte del popolo di . Avvenne a
partire dal tempo in cui nel cristianesimo era prevalsa una
struttura gerarchica di potere che dal quarto secolo si definì
divina e normativa con la facoltà di escludere gli altri come se
fosse per tutelare la fede.
Oggi
la religione ufficiale ha ancora la prevalenza catechistica, ma qua e
là si avvertono le esigenze del ripensamento radicale: un percorso
di fede che, risalendo al Gesù storico e alla sua fede in Dio, al
suo messaggio, operi una vera conversione.
Le
domande ora sono diventate chiare: proviamo ad elencarne alcune.
Come
è possibile rifarsi alla storia di Gesù di Nazareth e pensare che
lui se ne stia rinchiuso nei milioni di tabernacoli delle chiese?
Come si può pensare che in ogni ostia ci sia il corpo e il sangue
di Gesù? Come è possibile riferirsi a Gesù e alle sue scelte e
pensare che le donne non possano esercitare il ministero e gli
omosessuali non possano celebrare il loro amore con pari dignità
degli eterosessuali?
Come
è possibile che fra pochi giorni, il venerdì prima della Pasqua, ci
sia addirittura l'adorazione della croce?
Ma
come in un mondo di uomini e donne crocifisse, abbandonati noi
possiamo adorare la croce, la croce sulla quale i potenti fecero
morire Gesù di Nazareth? Com'è possibile credere che esista ancora
il diavolo quando le diavolerie sono chiaramente responsabilità
umana?
Come
è possibile del resto pensare che la mano di Dio fermi il
coronavirus, senza ricordare che questo Dio dei miracoli l'abbiamo
inventato noi per dispensarci da responsabilità che sono nostre?
Come
è possibile che il Dio di cui ci ha dato testimonianza Gesù abbia
voluto la morte del profeta di Nazareth in espiazione dei peccati del
mondo?
Come
è possibile che manteniamo un immenso arsenale di madonne, di santi,
di reliquie e ci mettiamo al centro il rosario, al posto della
lettura biblica?
Notate:
non c'è un pizzico di polemica in questo discorso e in questo
elenco. Proprio per amore di questa meravigliosa fede di cui Gesù è
stato per noi il testimone fedele, è necessaria una svolta, una
liberazione, uno sfrondare, un rimuovere, un lasciar cadere la
superstizione.
Quando
la religione non è a servizio della fede, ci conduce verso la
superstizione. Mi preme ribadirlo: questa riflessione è anche per
amore della nostra chiesa, che come ognuno di noi, può ritrovare in
questi giorni di silenzio e di viaggio interiore, haun immenso
bisogno di cercare e concentrarsi sull’essenziale della fede: la
fiducia nel Dio che ci sospinge verso un futuro qualitativamente
diverso, più giusto e conviviale.
O
Dio, tu che includi tutta la realtà nel tuo amore, aiutami a
sentire il tuo soffio, la tua presenza nascosta ma sempre viva ed
accogliente. Fa che su sentieri piccoli ma fecondi della cura del
creato e delle relazioni paritarie, noi impostiamo la nostra
esistenza di ogni giorno.
Grazie
di questo giorno, ancora grazie di questo giorno. Aiutaci a creare
più vicinanza nei giorni della necessaria distanza.
Un
saluto una buona notte a tutte e a tutti.
Ciao
Franco
Barbero (Trascrizione dal vocale del 27 marzo a cura di Franca
Gonella).