30/3 Comunità di Piossasco
Riflessione proposta da Carla
"In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: In verità io vi dico ancora:
se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque
cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono
due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro".
Queste parole collocate al centro di Matteo 18,
capitolo che raccoglie insegnamenti sulla vita comunitaria, seguono
quelle sulla correzione fraterna e precedono quelle sul perdono
reciproco.
Correzione
fraterna, perdono, vita, e in tutto questo la preghiera. Parole,
dunque, che situano la preghiera al cuore della vita di relazioni. E ci
spingono a domandarci: quale relazione tra la mia, la nostra vita, e la
preghiera comune che in varie forme continuiamo a ripetere, cercando di
accordare le voci in modo sinfonico?
“Se
due di voi si accorderanno per chiedere qualunque cosa, gli sarà
accordata dal Padre che è nei cieli”. Il verbo usato è accordare, ciò
che si fa con gli strumenti musicali,
Accordarsi”, “risuonare insieme”, vivere in sinfonia.
Da
qui discende anche la lettura dell’affermazione seguente: “Dove sono
due o tre riuniti nel mio Nome, lì io sono in mezzo a loro”che alla luce
di quanto precede significa anche: “Dove non ci sono due o tre in
sinfonia, io non ci sono”, dice il Signore; “Cioè, ci sarei, ci sono
sempre, ma se non siete in accordo tra voi, non potete sperimentare la
mia presenza”.
La domanda è: quale sinfonia fa risuonare la nostra vita insieme? La vita insieme di fronte a Dio sa far risuonare una melodia?
Insieme,
in questi giorni di separazione forzata, dove le nostre voci e i nostri
pensieri cercano di celebrare la vita e di commemorare (con memoria) le persone che hanno affrontato la morte da sole.