India: escalation di violenze contro minoranze musulmane
La
Comunione mondiale delle chiese riformate (Cmcr o Wcrc secondo la
dizone inglese) invita le sue chiese membri e la più ampia comunità
ecumenica a sostenere in preghiera la nazione indiana. L’escalation di
violenza nella capitale Nuova Delhi ha provocato almeno ventuno vittime e
numerosi feriti.
In
diverse parti della città la violenza ha colpito la minoranza
musulmana. Luoghi di culto, negozi e veicoli sono stati bruciati.
La
violenza in India si è verificata dopo diversi mesi di proteste contro
la nuova Legge di cittadinanza, che molti descrivono come
discriminatoria. La nuova normativa, in vigore da dicembre, consente
alle minoranze religiose del Pakistan, del Bangladesh e dell’Afghanistan
(paesi confinanti con l’India a maggioranza musulmana) di acquisire la
cittadinanza indiana. Ai sikh, agli indù e ai cristiani di questi paesi
sarà concessa la cittadinanza, mentre ai cittadini di fede islamica dei
tre paesi, o ai musulmani di altri paesi vicini che subiscono
persecuzioni, ad esempio i Rohingya, non sarà concessa. Si teme che
questi due strumenti giuridici, la nuova norma e il Registro nazionale
della cittadinanza, saranno utilizzati per privare del diritto di voto
la minoranza musulmana.
Negli
ultimi mesi ci sono stati episodi di violenza e diversi casi di
incitamento all’odio nei confronti di studenti e di altre persone.
La
Cmcr chiede solidarietà, preghiera e sostegno alle sue sette chiese
membro nella regione, nonché a tutti coloro che lavorano per la pace e
l’armonia interreligiosa in India.
La
Comunione mondiale di chiese riformate (Cmcr) conta più di cento
milioni di credenti in 105 paesi del mondo, con 233 chiese membro:
congregazionalisti, riformati, presbiteriani, chiese unite e valdesi.
RIFORMA 13/3