domenica 7 marzo 2021

CONDIVIDO E FIRMO

  Ai parlamentari modenesi, scelti da noi cittadini elettori

Noi vi abbiamo votato nelle liste del Partito Democratico perché abbiamo creduto al suo progetto politico e abbiamo pensato che voi foste le persone giuste per rappresentarci e interpretare le nostre aspettative e speranze. Noi del popolo della sinistra. L'articolo 67 della Costituzione recita: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato». Sappiamo che l'assenza di vincolo di mandato rende legittimo per i parlamentari il passaggio da un gruppo parlamentare ad un altro, diverso da quello per il quale si è stati eletti. Ma ci sembra che ci siano limiti a questa libertà, dettati dalla responsabilità che l'eletto deve sentire nei confronti di chi lo ha votato.

Non ci è piaciuta la scelta di Renzi, il principale responsabile della crisi attuale. 

Ma neanche l'opzione del modenese Richetti: poco dopo essere stato eletto con i nostri voti nelle liste del PD, ha aderito ad  Azione il nuovo partito di Calenda dividendo  il PD.

E’ una cosa che non comprendiamo e non riusciamo ad accettare. In una comunità, in un partito, bisogna saperci stare  anche se si è minoranza.  Calenda era venuto a Modena e in provincia, ad annunciare la sua ‘iscrizione convinta’ al PD e ad illustrare il suo progetto politico in sale piene di cittadini curiosi che avevano condiviso molte delle cose che diceva. 

Non capiamo le ragioni per le quali poco dopo abbia fondato un nuovo partito.

Non riusciamo a comprendere specialmente oggi quando queste divisioni hanno messo in crisi il governo, in un delicatissimo momento storico, mettendo in grave difficoltà il futuro politico ed economico dell’Italia.

Noi crediamo nella democrazia che si declina in diversi modi: nel gruppo di partito, nelle commissioni, nelle aule del Parlamento.

 Ma anche nel confronto ‘sistematico’ con i cittadini, in stretto rapporto con il territorio nelle assemblee, nei circoli, nei partiti.  Il Parlamentare che cambia partito, dovrebbe dare una spiegazione e confrontarsi con “la gente” che lo ha eletto. 

Non basta andare in televisione. Lo esige la coerenza morale e il rispetto verso gli elettori. Tutto si è svolto nel “palazzo” o peggio all’ombra di incontri privati,  tra gli addetti ai lavori. A noi viene a mancare la possibilità di capire.

Parlamentari eletti: da molto tempo non vi fate né vedere né sentire sul territorio. Dove siete finiti? Solo TV e qualche intervista sui giornali vi sembra sia sufficiente per riparare al disamore per la politica di tanti cittadini?  Non giustificatevi prendendo a pretesto il Coronavirus. 

Ci sono tante modalità per incontrarsi e di dialogare sulla situazione del Paese: basta volerlo, basta sentirlo parte integrante dell’alto mandato che avete ricevuto. Non fatevi vedere solo quando ci saranno le prossime elezioni. 

Il pericolo che correte, e che corre la politica, è che ci saranno sempre meno persone ad ascoltarvi. La partecipazione dal basso è indispensabile per la sopravvivenza della democrazia.

Non riusciamo a capire e con noi i cittadini e le cittadine modenesi. Non condividiamo e non possiamo accettare.

 Modena 5 Febbraio 2021 Il Gruppo del Mercoledì del Villaggio Artigiano e Giardino di Modena

Seguono le prime 20 firme in ordine alfabetico…Elenco aperto a tutti i cittadini.

Giorgio Boni, Maria Luigia Carboni, Carla Cavicchioli, Ursula Fleishfresser, Umberto Galli, Giorgio Genesini, Concetta Gennaro, Claudio Lodesani, Giuseppe Manni, Claudio Malagoli, Anna Maria Masinelli, Maria Neviani, Sandro Pompei, Mauro Pugni, Giorgio Roncaglia, Anna Rebecchi, Eugenio Ronchetti, Dumer Rossi, Vito Scaringella; Cesarino Venturi. Vito Scringella,

Franco Barbero