martedì 7 dicembre 2021

LA PAROLA

metaverso

A coniare la parola «metaverso», a inizio anni Novanta, è stato lo scrittore di fantascienza post-cyberpunk Neal Stephenson. Una realtà virtuale edificata grazie al web, e un ambiente immersivo dove l'individuo "vive" attraverso un avatar. Primo esempio, non di grande successo, fu Second Life. In seguito, a rendere cinematograficamente l'idea ci ha pensato Matrix. E adesso arriva Mark Zuckerberg, alle prese con una seria crisi reputazionale, che ha annunciato di destinare 50 milioni di dollari allo sviluppo di un suo metaverso. 

Di certo si tratta anche di un'«arma di distrazione di massa» rispetto alle sue vicissitudini, ma la «nuova Internet» proclamata dal fondatore di Facebook è considerata da tutte le Big Tech come la frontiera degli investimenti (specie pubblicitari) e il prossimo prodotto rivoluzionario dopo lo smartphone. Dalla fantasia alla realtà, quindi. O, per meglio dire, all'edificazione di una dimensione parallela in un mondo dove si giustappongono sempre più, senza (voler) venire in contatto, tempi storici, ceti sociali e visioni (come il surreale universo complottistico in cui sono sprofondati tanti no-vax).

La sensazione che non si riesce a evitare è, quindi, quella di un rischio distopico piuttosto reale e tutt'altro che romanzesco. Una sorta di assai problematico paradiso artificiale nel quale spedire la «classe globale inutile», come la chiama Yuval Noah Harari, via via allargata dalla diffusione dell’automazione e dell'intelligenza artificiale. E questo è un tema altamente politico: anziché incentivare la fuga alla volta di uno "stupefacente" e fintamente gratificante pianeta alternativo, le classi dirigenti avrebbero il dovere di ricostruire una realtà dignitosa e decente per tutti. E di riportare i diversi gruppi sociali ad abitare una sfera pubblica comune e a condividere lo stesso spazio, se non fisico almeno culturale e morale: un altro dramma, molto concreto, che accompagna il neoliberismo postmoderno.

MASSIMILIANO PANARARI, L’Espresso 31 ottobre