martedì 28 dicembre 2021

LA SCUOLA DIVENTI REALMENTE UNA PRIORITA'

 La scuola non sia "secondaria"

Elisabetta Marchiori, Padova

Travolti dalla quarta ondata pandemica, la gestione della diffusione del virus Sars-CoV-2 nelle scuole è ancora estremamente complicata. Non è un paese e non è un mondo per i giovani, non c’è sufficiente pensiero nei loro confronti. Gli studenti sono vittime di un sistema che continua a considerare la scuola come "secondaria", nel senso che riporta il vocabolario Treccani: «Non fondamentale, non principale». Infatti è statala prima istituzione a essere penalizzata e continua a esserlo, in una situazione drammatica come è quella attuale di pandemia, senza che si tenga conto delle conseguenze che ha e avrà sullo sviluppo evolutivo, cognitivo e relazionale delle generazioni del futuro.

La pandemia ha scoperchiato problemi antichi, creando una situazione di crisi che potrebbe essere un'occasione per sviluppare forze innovatrici, in grado di trasformare il sistema e di rigenerarlo. L’impressione è che invece le forze siano tutte impegnate a ridurre al minimo il cambiamento, offrendo soluzioni provvisorie, raffazzonate, fallimentari. Simbolo degli errori commessi in quest'ambito durante questi due anni di pandemia sono le immagini dei banchi a rotelle che un liceo veneziano ha recentemente deciso di rottamare.

Ci costringe a volgere i nostri sguardi sfuggenti o diretti altrove verso questa criticità un film geniale nella sua estrema essenzialità La scuola non è secondaria, diretto da Alberto Valtellina e Paolo Vitali, girato nel Liceo Mascheroni di Bergamo durante la seconda ondata pandemica alla fine di ottobre 2020, quando l'accesso veniva limitato ai soli docenti. Il film ha una durata di 45 minuti, quella di una lezione in Dad (Didattica a distanza), e riflette come in uno specchio le angosce di vuoto, di solitudine e di spaesamento che non solo docenti e alunni hanno provato durante il lockdown, ma che ogni spettatore può condividere, declinandole sulle proprie esperienze. I registi lo stanno accompagnando per l’Italia, ospiti in cinema d'essai, creando momenti d'incontro e di discussione, ampliando lo sguardo oltre la questione della Dad, per sconfinare sulle gravi carenze dei metodi scolastici tradizionali, che non sono in grado di coinvolgere i ragazzi e interessarli, rasseganti alla noia di insegnamenti di stampo nozionistico e privi di collegamenti con
l'attualità. Ho visto il film a Padova, presentato durante una rassegna dedicata all'adolescenza. È stato emozionante assistere all'incontro autentico tra persone di generazioni diverse, che si sono sentite libere di esprimere e condividere emozioni e pensieri trattenuti, che trovano troppo rare occasioni per essere espressi. Sarebbe importante ribadire la necessità che la scuola diventi realmente una priorità.

Domani, 21 dicembre