martedì 28 dicembre 2021

LIVORNO

Assenza ingiustificata bracciante licenziato ma era in ospedale

H.H. è arrivato in Italia, a Lampedusa, dalla Costa d’Avorio sei anni fa. Ha conosciuto il “caporalato” in un’azienda agricola del Livornese e lo ha raccontato allo “Sportello Satis” punto di riferimento in Toscana per le vittime della tratta e dello sfruttamento lavorativo.

La storia di H.H., ricostruita dall’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai-Cgil, è la stessa di altre migliaia di “schiavi” dell’agricoltura in Italia: agli operatori dello sportello spiega che lavora dieci ore consecutive al giorno, senza pause.

Viene minacciato di licenziamento per scarsa produttività, ma dice che è solo una pratica che il datore di lavoro usa per spronare i braccianti a fare ancora di più di quanto fanno. Il medico ha rilevato vertigini, dolori alla colonna e allo stomaco, piedi gonfi. 

Quando H.H. torna al lavoro dopo qualche giorno di ricovero per analisi specialistiche, viene licenziato per assenza ingiustificata e scarso rendimento.

La Repubblica, 11 dicembre