L’alleluia del Pellegrino
Dio vuole che noi cantiamo Alleluja e lo cantiamo
nella verità del cuore senza stonature in colui che canta.
Cantiamo Alleluja, fratelli, con la voce e con la vita,
con la bocca e con il cuore.
Questo è l'Alleluja gradito al Signore.
O felici Alleluja del cielo!
Qui cantiamo Alleluja, ma lo cantiamo nell’affanno
e nel travaglio, lassù lo canteremo nella pace.
Qui lo cantiamo nella tentazione e nei pericoli,
nella lotta e nell'angoscia, lassù lo canteremo
nella sicurezza e nella comunione vera.
O felici Alleluja del cielo!
Dove non ci sarà più né angoscia, né discordia,
dove non ci sarà più nessun nemico
dove non perirà più alcun amico.
Lassù canteremo Alleluja ed anche quaggiù
cantiamo Alleluja. Ma qui lo cantiamo
nella preoccupazione, lassù nella pace sicura.
Qui come morituri, lassù vivi per sempre.
Qui nel qui nella speranza, lassù nel possesso raggiunto.
Qui l'Alleluja della strada, lassù l'Alleluja della Patria!
Cantiamo dunque, fratelli. Cantiamo Alleluja
non per indurre al riposo, ma per alleviare la fatica.
Canta come cantano i viandanti.
Canta e cammina, non per cullare l'inerzia,
ma per sostenere tre lo sforzo.
Canta e cammina e camminando avanza,
avanza nel bene, avanza nella fede retta,
avanza nella vita pura senza smarrimenti,
senza indietreggiare, senza fermarti.
Canta e cammina.
Agostino di Ippona, l'Alleluia del Pellegrino in
Di Cominciamento in cominciamento di Michele Do, pag. 174.