mercoledì 5 ottobre 2022

Comunità  cristiana  di  base  di  via  Città  di  Gap,  Pinerolo

NOTIZIARIO DELLA CASA DELL’ASCOLTO E DELLA PREGHIERA

Potete sfogliare il notiziario copiando il link

che segue sulla casella di inserimento testo di Google

https://www.sfogliami.it/fl/261481/49qmubnmjyj5hcb7mtftmhs23rss31gv

N° 94 ottobre ‘22


In evidenza:

     INCONTRI COMUNITA’ IN SEDE E SU MEET

- 2, 9, 16, 23 e 30/10 h 10: eucarestie

- 4, 11, 18 e 25/10 h 21: gruppi biblici

- 6 e 13/10 h 18: incontri di preghiera

- 23/10 ore 10:45: assemblea comunitaria

    NOTIZIE DA GRUPPI E COLLEGAMENTI

- 15/10 h15: inc. cdb Piossasco e v.Città di Gap

     RECENSIONI E SEGNALAZIONI

- Gamberini Paolo, Deus due punto zero

     SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE

-      Dio è al centro, non Gesù

-      Quel poco o tanto che resta

    DALLA NOSTRA COMUNITA’

- Questa comunità

APPUNTAMENTI COMUNITA’ IN SEDE (v.Città di Gap) E SU MEET

NB: tutti gli incontri si svolgono in presenza nella sede della comunità. Per chi non può essere presente rimangono attivi gli usuali collegamenti su meet del martedì alle ore 21 (meet.google.com/qpe-wfjz-cdp) e della domenica alle ore 10 (meet.google.com/vpu-vkkh-wfm).

     DOMENICA 2 OTTOBRE h10/11:30 – Eucarestia (prepara Gilda)

     MARTEDI’ 4 OTTOBRE h21 – Gruppo biblico: Luca 4 (prepara Pierpaolo).

     GIOVEDI’ 6 OTTOBRE h 18/18:30 – Incontro di preghiera (prepara Sergio Sp.)

     DOMENICA 9 OTTOBRE h10/11:30 – Eucarestia (prepara Walter)

     MARTEDI’ 11 OTTOBRE h21 – Gruppo biblico: Luca 5 (prepara Fiorentina)

     GIOVEDI’ 13 OTTOBRE h 18/18:30 – Incontro di preghiera (prepara Tiziana Bertero)

     DOMENICA 16 OTTOBRE h10/11:30 – Eucarestia (prepara Antonella)

     MARTEDI’ 18 OTTOBRE h21 – Gruppo biblico Luca 6,1-26 (prepara Manuela)

     DOMENICA 23 OTTOBRE h10/10:45 – Eucarestia breve (prepara Sergio Sp.)

     DOMENICA 23 OTTOBRE h10:45/11:30 – Assemblea di comunità

     MARTEDI’ 25 OTTOBRE h21 – Gruppo biblico Luca 6,27-49 (prepara Gilda)

     DOMENICA 30 OTTOBRE h10/10:45 – Eucarestia (prepara Fiorentina)

ALCUNI APPUNTAMENTI con Franco Barbero

    VENERDI’ 7 OTTOBRE dalle ore 16,45 alle ore 18,30 – Corso biblico a Torino: si tratta del primo incontro in presenza dopo la pausa estiva, che si terrà nel saloncino della libreria Claudiana (via Principe Tommaso 1), messo a nostra disposizione e rinnovato. Leggeremo il vangelo di Luca e Franco Barbero guiderà le nostre riflessioni. Ricordiamo che il corso è autogestito e quindi dovremo versare un contributo. In occasione di questo primo incontro con Franco decideremo insieme il calendario degli incontri. Per informazioni contattare Anna Campora (3487136965) e Maria Zuanon (3497206529).

 

NOTIZIE DA GRUPPI E COLLEGAMENTI

Incontro tra cdb Piossasco e cdb Pinerolo – via Città di Gap

Sabato 15 ottobre dalle ore 15 alle ore 18 si terrà una giornata condivisa tra la nostra comunità di via Città di Gap e la comunità di Piossasco. Nel nostro precedente incontro pre-estivo avevamo deciso di ritrovarci per fare un po' il punto sullo stato generale del movimento delle CDB con alcune riflessioni iniziali di Franco. Il titolo che proponiamo per questo incontro è “Programmare, creare cose nuove è bello”. Restano aperte alcune questioni da sviluppare anche rispetto al sinodo, al coordinamento nazionale Cdb, a “Noi siamo chiesa” e la necessità e l'urgenza di condividere realmente delle responsabilità che Franco vuole presentare alle due comunità.

RECENSIONI E SEGNALAZIONI (a cura di Franco Barbero)

Gamberini Paolo, Deus due punto zero

Ho letto con l'attesa di qualcosa di nuovo queste pagine di un noto teologo gesuita italiano che stimo e con cui a volte scambio qualche parola. Ho chiuso il volume, dopo 500 pagine dense, ricche di riferimenti e di annotazioni, con una certa alta dose di delusione. 

In questo suo peregrinare tra tradizione e modernità non ho trovato nulla di più fecondo e profondo di ciò che ho letto in questi ultimi sessanta anni della mia vita alla scuola dei miei maestri. 

Per dirla un po' troppo disinvoltamente, questo discorrere e correre tra tradizione e dogma, mi sembra uno stile teologico oggi assai ricorrente che salva capra e cavoli.

Qua e là ci sono pagine che rievocano Autori e spiritualità feconde ed audaci, ma, tutto sommato, il libro mi pare una preziosa testimonianza di alcune "pagine" del passato, ma quasi assente rispetto ai problemi reali che la fede cristiana, la dogmatica e il linguaggio debbono affrontare oggi. 

La bellezza di queste pagine, a mio avviso, sta nel loro tono mai perentorio e sempre dialogico.

La gerarchia davanti a questi libri può stare tranquilla: nulla del suo potere e della teologia nicena-costantinopolitana, efesina e calcedonese qui viene messa in discussione. La grande provocazione del monoteismo ebraico viene raggirata.

Nonostante tutto questo, il mio cuore si rallegra: l'Autore in più passi "salva" il Tu divino e l'essenza della preghiera, volta al quel mistero di Dio che tutto avvolge e tutto abbraccia.

Un saluto grato e affettuoso all'Autore, nonostante i miei numerosi dissensi.

(in libreria per Gabrielli edizioni, 2022, pp.512, €25)

SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE

Dio è al centro, non Gesù

“E il fatto che l'ebraismo abbia con canonizzato un Tenak a più voci, e la chiesa una Bibbia che consiste nel Primo e Secondo Testamento, sta a significare che la pluralità e la pluriformità del canone riflettono la ricchezza gloriosa e drammatica dell'agire di Dio.

E' una pluralità che fa trasparire la complessità della vita e che ci offre tutta una serie di figure di speranza e di ricerca di Dio.

Ci sono momenti in cui Giobbe e Qohelet esprimono la "parola che Dio proferisce", o quando una parabola di Gesù o la testimonianza della sua risurrezione ci porta salvezza, - ma anche altri in cui tante voci si uniscono in una possente orchestra, per affascinare l'intera comunità.

 Ed è proprio questa multiformità della parola di Dio, come risuona nel Primo Testamento, a preservare noi cristiani dal rischio di cadere nella miopia "cristologica" e in un’ecclesiologia di corto respiro.

Ed è quella che ci invita a diffidare da ogni sistematizzazione affrettata. Non esiste una chiave capace di aprire tutte le dimensioni della vita di fronte a Dio e con Dio, ma soltanto le diverse chiavi delle diverse testimonianze bibliche, tenute insieme dall'anello del canone offerteci dalla benevolenza divina.”

(da Erich Zenger, “Il Primo Testamento, la Bibbia ebraica e i cristiani”, ed. Queriniana, pp.213-214)

Quel poco o tanto che resta

Alludo al cristianesimo. A mio avviso, quel poco o quel tanto che davvero resta e persevera nell'esperienza cristiana, è dovuto in gran parte all'eresia e alla disobbedienza. Il resto, anche in teologia e nella pastorale, spesso è aria fritta.

Ecco perché la disobbedienza dei vescovi belgi rispetto alle assurde ingiunzioni vaticane che impediscono la benedizione delle coppie gay, è una scelta di grande valore evangelico (si ispira alla prassi evangelica) ed ecclesiale (se intendiamo la chiesa come una casa e non un club in cui puoi entrare solo con il tesserino di eterosessuale).

Basta uno sguardo non superficiale alla storia.

Senza gli "eretici" o i sospetti di eresia saremmo ancora fermi ai dogmi creati nei concili a Nicea, Efeso e Costantinopoli. Saremmo ancora fermi al primato del papa e al peccato originale....

Senza le migliaia di "arrostiti" nei roghi dei secoli saremmo ancora alla proibizione di leggere la Bibbia. Senza disobbedienza saremmo ancora alla proibizione dei preservativi, al dogma dell'inferno e dei vari diavoli...

Merita ricordarlo davanti a questa aperta disobbedienza dei vescovi belgi che pure non rasentano neppure l'eresia. E’ dal basso che parte il grido. Beate le comunità cristiane che educano alla libertà e non al silenzio e all'obbedienza.

Dio sostenga quei vescovi che, da veri fratelli prima che pastori, sanno ascoltare e sanno decidere con la propria comunità: che Roma strilli, approvi o disapprovi.

La chiesa cresce dal basso!

Franco Barbero

Un salutare scossone dai vescovi delle Fiandre

Benedizione coppie gay, strappo della Chiesa delle Fiandre con il Vaticano. I vescovi fiamminghi hanno pubblicato il primo testo liturgico in assoluto per benedire un legame fra persone dello stesso sesso. La Santa Sede ha vietato queste celebrazioni.

Bruxelles, 20 settembre 2022

Strappo con il Vaticano della Chiesa fiamminga sull'omosessualità. Il cardinale De Kesel, arcivescovo di Bruxelles, e i vescovi delle Fiandre - l'area del Belgio a lingua olandese - hanno pubblicato poche ore fa un documento per l'accoglienza di gay e lesbiche che contiene una proposta alle parrocchie per la benedizione delle coppie dello stesso sesso. Nessuna Chiesa si era finora spinta così avanti. 

Anche e soprattutto, perché piu di un anno fa - era il marzo del 2021 - la Santa Sede aveva ribadito in maniera esplicita il divieto assoluto di benedire un'unione fra persone dello stesso sesso. 

Nell'occasione la Congregazione per la dottrina della fede argomento il diniego, sostenendo in sostanza che la Chiesa non poteva impartire alcuna benedizione su una situazione di peccato. 

Al contempo si affermava la vicinanza alle persone unite nella relazione omosessuale, lasciando tra l'altro la possibilità di benedire, se non la coppia, i singoli partner.

Chi auspicava una svolta significativa nella pastorale Lgbt rimase deluso dal responsum vaticano. Dalla Germania all'Olanda centinaia di preti e religiosi, in disaccordo con la Santa Sede, esposero la bandiera arcobaleno sui campanili di chiese e monasteri.

Come è evidente il via libera della Chiesa delle Fiandre è destinato a suscitare un vespaio di polemiche. A quanto si apprende la fonte è il quotidiano olandese 'Nederlands Dagbalad' - il testo fiammingo è scaturito dall'iniziativa di Willy Bombeek, nominato dai vescovi coordinatore del punto di contatto omosessualità e fede.

Il religioso, dichiaratamente omosessuale, avrebbe ascoltato il sentire e le richieste provenienti dal mondo Lgbt cattolico delle Fiandre e quindi avrebbe elaborato una bozza. Questa sarebbe poi stata integrata e approvata dal collegio episcopale. In pratica un'iniziativa partita dal basso, né più che meno dello spirito evangelico incoraggiato da papa Francesco per le riforme ecclesiali.

Non a caso il documento si ispira all'esortazione apostolica 'Amoris laetitia' dello stesso Francesco nella quale si affrontano all'insegna della misericordia tutta una serie di situazioni affettive un tempo bollate dalla Chiesa come 'irregolari' tout court.

Nella proposta di benedizione (in lingua olandese) ai parroci, che nelle Fiandre potranno così procedere col rito, i partner all'altare sono invitati a recitare la seguente preghiera: "Dio d'amore e di fedeltà. oggi siamo davanti a te, circondati da famiglie e amici. Vi ringraziamo per averci permesso di ritrovarci. Vogliamo essere l'uno per l'altro in ogni circostanza della vita. Parliamo qui con fiducia, vogliamo lavorare sulla reciproca felicità giorno per giorno. Preghiamo te, Signore, di darci la forza di essere fedeli l'uno con l'altro e di approfondire il nostro impegno"

Nel documento il cardinale De Kesel e gli altri vescovi fiamminghi spiegano l'origine del provvedimento: "Le coppie omosessuali spesso chiedono durante gli incontri pastorali un momento di preghiera per domandare a Dio di benedire e perpetuare il loro impegno di amore e fedeltà". Per questo i presuli delle Fiandre, apripista nel mondo, hanno deciso di accordare il loro beneplacito a questo inedito momento di preghiera comunitario.

Con un'avvertenza fondamentale a non creare confusione. "Deve rimanere chiara - scrivono - la differenza con ciò che la Chiesa intende per matrimonio sacramentale", cioé un'unione per tutta la vita fra un uomo e una donna.

Per il momento dalla Santa Sede non è arrivata alcuna censura. Dai sacri palazzi filtra piuttosto la volontà di esaminare con attenzione il testo fiammingo, mosso dal desiderio di accogliere e accompagnare quelle che sono delle realtà di fatto nella società occidentale, fortemente secolarizzata.

Quel che è certo è che il documento non è stato inviato preventivamente Oltretevere come è prassi. A novembre i vescovi belgi si recheranno in Vaticano in visita ad limina dal Papa. Sarà l'occasione per conoscere la reazione del Pontefice al loro passo avanti sul fronte della pastorale Lgbt.

Qualche anno fa, in occasione del Sinodo straordinario sulla famiglia, all'inizio del papato di Bergoglio, era stato proprio il vescovo di Anversa, Johan Bonny a incalzare i confratelli a legittimare la benedizione delle coppie omosessuali.

Di recente anche il Cammino sinodale tedesco ha discusso sul tema e ha votato un testo che chiede un aggiornamento della dottrina sull'omosessualità.

[tratto da Cardinal and Archbishop Jozef De Kesel pictured during the celebration of the Easter Mass, at the Saint Michael and St Gudula Cathedral (Cathedrale Saints Michel et Gudule / Sint-Michiels- en Sint-Goedelekathedraal), in Brussels, Sunday 17 April 2022. BELGA PHOTO NICOLAS MAETERLINCK (Photo by NICOLAS MAETERLINCK / BELGA MAG / Belga via AFP) Jozef De Kesel (Ansa)]

Scritto da Kung nel 1962

“In confronto alla Chiesa olandese, tutte le altre chiese cattoliche sono così noiose. Esse appaiono, se si fa il paragone, contrassegnate dall'indolenza, dal tedio e dalla mancanza di immaginazione per quanto riguarda l'applicazione dell'aggiornamento".

Hans Kung

Compassione: il nome migliore di Dio

"La compassione è un modo per vivere appassionato che nasce dalla consapevolezza dell'interconnessione di tutte le creature tra loro, in quanto hanno lo stesso Creatore.

Essere compassionevoli significa incorporare nella propria energia, l'energia cosmica per dedicarsi ad un duplice compito: 1) alleviare il dolore delle altre creature per mezzo della creazione di giustizia; 2) celebrare l'esistenza, il tempo e lo spazio che tutte le creature condividono come dono di Colui che è compassione totale. La compassione è il nostro legame  con l'universo e con il suo Autore, ed è l'azione che intraprendiamo  a causa  di questo legame. Non c'è da stupirsi che Meister Eckhart abbia dichiarato questo: "Potete chiamare Dio "Amore", potete chiamarlo "Bontà", ma il nome migliore per Dio è "Compassione".

Matthew Fox, “Compassione”, ed. Claudiana, p.282 

Lettera n.131 – Vincitori e vinti: dalla Bibbia l’invito a non scoraggiarsi

Come ricorda nella sua riflessione il biblista Alberto Maggi, “quando il male sembra avere la meglio in realtà mostra di essere già sconfitto. Proprio per questo Gesù ci invita ad avere occhi per vedere e orecchi per sentire, e così da interpretare con il suo Spirito gli eventi della storia, coscienti che ogni gigante ha i piedi d’argilla ed è destinato non solo a crollare rovinosamente, ma anche a sparire ‘senza lasciare traccia’…”

Nel momento più drammatico della sua vita, quando sta per essere catturato, deriso e umiliato, torturato e ammazzato come un maledetto da Dio (Gal 3,13), Gesù anima i suoi discepoli e dice loro: “Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo” (Gv 16,33). Quella di Gesù non è una promessa futura. Non assicura che vincerà, annunciando il trionfo della risurrezione, ma dichiara che ha già vinto. Come può affermare questo? Nulla sembra consentire questa certezza, speranza o illusione, anzi. Gesù ha fallito la sua missione. Ha tutti contro.Non solo “neppure i suoi fratelli credevano in lui” (Gv 7,5) e “molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui” (Gv 6.66), ma anche le stesse autorità religiose, i capi del popolo hanno la certezza che Gesù sia un peccatore (Gv 8,24), un pazzo posseduto da un demonio (Gv 8,48; 10,19). Per questo hanno tentato di lapidarlo quale bestemmiatore (Gv 10,31-33) e lo ricercano per ucciderlo (Gv 7,1; 11,53).

 In questo suo drammatico fallimento Gesù trascinerà anche i suoi seguaci, al punto da avvertirli che “saranno scacciati dalle sinagoghe e che chiunque li ucciderà crederà di rendere culto a Dio” (Gv 16,2). Eppure, nonostante tutto questo, Gesù ha la certezza che quanti come lui si porranno a fianco della Vita, della Luce e della Verità (Gv 14,5) saranno sempre vincitori sulla menzogna, sulle tenebre e su ogni forma di morte. La Verità, la Luce e la Vita nei vangeli sono sempre in relazione all’amore incondizionato del Creatore per le sue creature. Per il Signore non c’è alcun valore che si può sovrapporre al bene dell’uomo, alla sua libertà e felicità. 

La convinzione di Gesù di avere già vinto gli viene dall’aver accolto in pienezza il progetto del Creatore e dal suo impegno, fino al dono della propria vita, di collaborare all’azione creatrice del Padre di rendere ogni uomo suo figlio (Ef 1,5). È da questo che scaturisce la sicurezza dimostrata da Gesù, nonostante la cappa mortale che sta per avvolgerlo e inghiottirlo, di essere vincitore. Secondo la Scrittura, quando la terra era ancora “informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso” (Gen 1,2), il Creatore era già all’opera e il suo spirito vibrava sulle acque generando vita che cominciava a emergere e dalla sua visione di quello che dal caos iniziale affiorava, viene resa con l’espressione “Dio vide che era cosa buona” (Gen 1,4.10.12.18.21.25:31), dove l’ebraico tov indica non solo quel che è buono, ma anche ciò che è bello. In realtà non c’era nulla di buono e tantomeno di bello, ma quel che si stava materializzando nella natura come effetto della Parola creatrice era un magma spaventoso e certamente non attraente. Lo sguardo del Creatore, tuttavia, non si fissava su quel che era, ma su ciò che quell’insieme indistinto di elementi sarebbe diventato. 

Dio è l’artista che nella massa informe vede già il suo capolavoro. Per realizzarlo ci vuole tempo e pazienza, forse troppa per la mentalità umana che invece desidera tutto e subito. La fretta non sembra però far parte dell’agire divino, che rispetta i tempi e le modalità della natura e dei cicli vitali. La Scrittura paragona l’azione creatrice alle doglie del parto, dove gemiti e sofferenze preludono a una grande gioia (Gv 16,21; Rm 8,22). Come un essere umano non nasce già adulto, completo, ma come neonato fragile e indifeso, bisognoso di cure e attenzioni, per il quale il mancato rispetto delle necessarie fasi di crescita sarebbe catastrofico, così è il dinamismo del progresso della storia dell’umanità. C’è uno sviluppo, una lenta ma nello stesso tempo “ardente aspettativa” (Rm 8,19) per la trasformazione di tutto quel che è disumano in umano, che richiede i suoi tempi e che ha bisogno dell’attiva collaborazione degli individui per arrivare alla sua piena completezza.  E la sua realizzazione è più che certa. Gesù è infatti venuto a dare compimento all’azione creatrice del Padre, per il quale “nessun progetto è impossibile” (Gb 42,1), e assicura che “non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto” (Mt 5,18).

Il capolavoro del Creatore, al quale tutta la sua azione protende, è l’uomo fatto a sua immagine (Gen 1,17). Paolo scrive che addirittura “prima della creazione del mondo” Dio aveva scelto gli uomini per essere suoi “figli adottivi mediante Gesù Cristo” (Ef 1,4-5). Il Signore ha cura di questo suo progetto e non permetterà che gli eventi della vita possano rovinarlo o distruggerlo. Il Dio cui “nulla è impossibile” (Lc 1,37), con la sua azione e l’attiva collaborazione delle sue creature fa sì che ogni evento della vita, per quanto difficile o doloroso, non deturpi la sua opera ma diventi opportunità di crescita e occasione di ricchezza. Gesù assicura che situazioni della vita che possono sembrare pietre che la schiacciano, in realtà sono pane che l’alimentano (“Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra?” Mt 7,9). Paolo, sulla base della sua esperienza che lo ha portato ad affermare che quando è debole è allora che è più forte (2 Cor 12,10), non parla di speranza ma di certezza, non solo sua, ma di quanti come lui hanno sperimentato l’amore del Cristo.

Arriva addirittura ad affermare che “noi sappiamo che tutto concorre al bene per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno” (Rm 8,29). L’Apostolo non solo farà sua la certezza di Gesù di aver già vinto, ma, elencando tutti i possibili pericoli, le sciagure e le calamità che possono piombare su un uomo (dalla tribolazione all’angoscia, dalla persecuzione alla fame, dalla nudità alla spada), concluderà esclamando trionfante che “in tutte queste cose noi siamo più che vincitori” (Rm 8,37). Il credente non è un perdente e non solo vince, ma stravince.

(da San Rocco Torino 2022.9 red. Olivero Fredo)

Tu, presenza nascosta

Ho imparato che Tu sei la Sorgente che disseta, l'acqua che dà la vita, il fuoco che non si spegne.

Ti benedico, Ti rendo grazie perché ogni giorno la Tua presenza nascosta si fa cercare e la Tua parola ci spinge ad amare la vita.

Per me, piccola creatura, cercare Te, significa tentare ogni giorno di vivere nel sentiero della giustizia e non adeguarmi ai modelli che ci vengono proposti dai palazzi del potere e del consumismo.

E dovrò ancora tanto cercarTi dove non ho saputo o voluto cercarTi, dove ho presunto di "sapere abbastanza", dove ho cercato idoli anziché dare spazio a Te.

(da "Preghiere dei ogni giorno" di Franco Barbero)

Il catechismo: è possibile liberarsene

"Il guaio teologico deriva anche dal fatto che, fatta la comunione-cresima, i cattolici sono uomini del catechismo. E, per uomini e donne di questo tempo, il Catechismo Cattolico è ciò che contribuisce di più al rifiuto della fede.

Tale è l'antiumanesimo di cui è pieno il catechismo, che una persona adulta non può far altro che o sorridere o indignarsi e poi buttarlo nel cestino. 

Il grave sta nel fatto che per molti cristiani e cristiane il catechismo dell'infanzia, molto simile alle prediche domenicali, è entrato nel più profondo delle loro ossa e questa religione è da loro stata scambiata per la fede cristiana.

Aiutarli e accompagnarli in questa separazione è un'impresa davvero impegnativa. Voglio dire che per diventare cristiani adulti la liberazione dal catechismo è necessaria ed è possibile attraverso una ricerca comunitaria della Bibbia.

Molti cristiani e cristiane stanno percorrendo questo sentiero con grande impegno e gioia.

Franco Barbero

DALLA NOSTRA COMUNITA’

Questa comunità

  • Dopo il risultato di queste elezioni penso che tutti noi come cittadini dobbiamo riflettere su come saranno i prossimi mesi rispetto ad un futuro pieno di incertezze.
  • Come cristiani e cristiane crescerà la necessità di un maggiore impegno per la difesa dei più deboli e dei diritti. Che ne sarà di tutte le battaglie che erano in corso? Dal decreto Zan, alla difesa della 194, il ribadimento di poter scegliere la propria morte quando il vivere diventa insopportabile?
  • Come comunità cristiana saremo chiamati e chiamate a mettere sempre più al centro la pratica della giustizia, la fraternità e la sororità, anche in tanti piccoli impegni e fatiche che possiamo condividere.
  • Ha ragione papa Francesco nel ribadire che, con la guerra in Ucraina e con le mille altre (Siria, Afghanistan, Mali, Libia, Palestina, Iraq, Iran...) siamo già entrati nella terza guerra mondiale, dalla quale certamente non ci salveranno le armi.
  • Abbiamo le nostre contraddizioni. Abbiamo tanto atteso il tempo del poterci incontrare in presenza e in rete, ma la presenza fisica in comunità è ancora assai scarsa.
  • Negli ultimi incontri comunitari abbiamo tanto sottolineato che la partecipazione assidua all'eucarestia e al gruppo biblico sono i segni e la realtà che insieme vogliamo essere comunità e costruire comunità.
  • Ricordiamo le persone che soffrono malattie varie e che stanno combattendo con tanto coraggio e che ricordiamo con tanto affetto nella preghiera.
  • Non ci è stato possibile partecipare al commiato di Pinuccia Frau che con Silvio svolse un ruolo molto attivo per lunghi anni della comunità e del F.A.T. (gruppo Famigliari e Amici Tossicodipendenti).
  • Sabato 15 ottobre dalle ore 15 alle ore 18 si terrà una giornata condivisa tra la nostra comunità di via Città di Gap e la comunità di Piossasco. Dobbiamo ancora fissare il luogo dove ci incontreremo (Piossasco o Pinerolo)… vi informeremo dal blog di Franco Barbero.
  • Intanto proseguono in rete e in sede (via Città di Gap 13 a Pinerolo) le eucarestie (la domenica alle ore 10) e i gruppi biblici (il martedì alle ore 21) della nostra comunità. Il programma dettagliato di questi incontri è proposto nella prima pagina di questo notiziario. Un caro saluto a tutti e tutte.

Fiorentina e Franco

Il nostro notiziario

Grazie alla spedizione via e-mail abbiamo ridotto il numero di copie cartacee del notiziario. Per ricevere il notiziario via e-mail contattare Francesco (320-0842573).

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