sabato 4 febbraio 2023

UNA LETTURA MOLTO BENEVOLA E POCO REALISTICA

 Sinodo, vescovi a servizio dell'unità

Avvenire - 31/01/2023

Alla vigilia delle Assemblee continentali, il richiamo al ruolo essenziale che devono svolgere i pastori.

Vi sono <<alcuni che presumono di sapere già ora quali saranno le conclusioni dell'Assemblea sinodale>>, altri invece <<vorrebbero imporre al Sinodo un'agenda, con l'intento di orientare la discussione e condizionarne i risultati>>. Ma L'approccio dev'essere diverso e per spiegarlo, in particolare quale dev'essere il ruolo dei vescovi in questa fase - la celebrazione delle Assemblee continentali - i due massimi responsabili del cammino sinodale che coinvolge la Chiesa universale - il segretario generale, il cardinale maltese Mario Grech, e il relatore generale, il cardinale arcivescovo del Lussemburgo Jean Claude Hollerich - hanno scritto una lettera indirizzata appunto a tutti i vescovi diocesani e ai vescovi eparchiali delle Chiese orientali. 
<<Che nella prima fase di ascolto - scrivono i due porporati, riferendosi implicitamente a una serie di critiche ricevute negli ultimi mesi - i confini del tema [del Sinodo] non siano stati così definiti si può capire, anche per la novità del metodo e per la fatica a comprendere e riconoscere che l'intero "Popolo santo di Dio partecipa pure dell'ufficio profetico di Cristo" (Lg 12). Ma questa incertezza è diminuita nei passi successivi>>.
<<Più cresceremo in uno stile sinodale di Chiesa - si legge sempre nella missiva - più tutti noi membri del Popolo di Dio, fedeli e Pastori, impareremo a sentire cum Ecclesia nella fedeltà alla Parola di Dio e alla Tradizione. D'altra parte, come potremmo affrontare questioni puntuali, spesso divisive, senza prima aver risposto alla grande questione che interroga la Chiesa a partire dal Concilio Vaticano II: "Chiesa, cosa dici di te stessa?". Il lungo cammino di ricezione del Concilio ci porta a dire che la risposta sta nella Chiesa "costitutivamente sinodale", dove tutti sono chiamati ad esercitare il proprio carisma ecclesiale in vista dello svolgimento della comune missione di evangelizzazione>>.
Così, <<in forza della sua partecipazione alla funzione profetica di Cristo, il Popolo santo di Dio è il soggetto del processo sinodale attraverso la consultazione che ogni vescovo realizza nella sua Chiesa: in questo modo, infatti, si può realmente ascoltare "la totalità dei fedeli [che], avendo l'unzione che viene dal Santo (cfr 1Gv 2,20-27), non può sbagliarsi nel credere" (Lg 12)>>.
<<Già in questa prima fase del processo sinodale - continuano Grech e Hollerich - abbiamo potuto vedere come ciascuno abbia svolto la propria parte, nel rispetto del ruolo e del contributo degli altri. Si tratta di proseguire per questa via, non scambiando la sinodalità per un metodo soltanto, ma assumendola come forma della Chiesa e stile dell'adempimento della comune missione di evangelizzazione. Il ministero dei Pastori diventa così ancora più determinante per il cammino del Popolo santo di Dio>>.
Infine, <<la partecipazione al processo sinodale ci permetterà di rinforzare quella unione collegiale che "appare anche nelle mutue relazioni dei singoli vescovi con Chiese particolari e con la Chiesa universale" (Lg 23). Se è vero che tutti i vescovi "reggendo bene la propria Chiesa come una porzione della Chiesa universale, contribuiscono essi stessi efficacemente al bene di tutto il corpo mistico, che è pure il corpo delle Chiese" (Lg 23), è anche vero che siamo chiamati, tutti insieme cum et sub Petro, a rappresentare "la Chiesa universale in un vincolo di pace, di amore e di unità (Lg 23)>>.
(Red.Cath.)