lunedì 8 gennaio 2024

ILVA: CONTINUA LA VIA CRUCIS

 da Il Fatto Quotidiano del 23/12/2023

ILVA, altro giro a vuoto: verso il commissario
di Carlo di Foggia e Andrea Tundo

Altro giro, altra corsa con destinazione finale il tribunale di Milano o direttamente il commissariamento governativo. In ogni caso un’amministrazione straordinaria. La via crucis dell’ILVA è passata ieri dall’ennesima assemblea a vuoto per lo stallo tra gli azionisti di Acciaierie d’Italia, ArcelorMittal (62%) e la pubblica Invitalia (38%). Tutto rimandato a un nuovo Cda il 28, stesso giorno in cui il governo ha convocato i sindacati. Si vedrà se riuscirà nell'impresa di rinviare ancora una decisione definitiva a cui restano appesi 8mila e rotti dipendenti più l'indotto tra Taranto, Genova e Novi Ligure. Il 10 gennaio scade la fornitura di gas e senza soldi si chiude.
Difficile immaginare una gestione più balbettante. Giovedì un consiglio di amministrazione andato a vuoto aveva aperto la strada al rinvio di ieri. Il socio pubblico, infatti, ha deciso di disertarlo indicando ai suoi tre consiglieri di non presentarsi e far saltare la delibera predisposta di fatto dai rappresentanti di Mittal che prevede un aumento di capitale da 320 milioni e l'avvio di un negoziato coi commissari governativi della vecchia ILVA in amministrazione straordinaria (proprietaria degli impianti che affitta ad AdI) per l'acquisto definitivo degli asset. Mossa che Invitalia, cioè il governo, considera come l'ennesimo tentativo del socio privato di prendere tempo mentre il siderurgico muore, visto che il fabbisogno non è di 320 milioni, ma a questi va aggiunto un ulteriore miliardo, e che la delibera non assicura che il colosso franco indiano faccia la sua parte dato che l'aumento di capitale si dovrebbe chiudere il 31 gennaio (quindi dopo la scadenza del 10) a cui si aggiungono altri dieci giorni per ciascun socio per esercitare la prelazione sulle azioni non sottoscritte dall'altro. La stessa delibera affida poi all'ad Lucia Morselli la possibilità di trovare nuovi azionisti entro fine marzo.
INSOMMA, non sarebbe assicurata la "continuità aziendale" e non c'è alcun impegno di Mittal a metterci soldi, cosa ormai chiara da mesi. "Il governo salga in maggioranza ed eviti di far morire l'ILVA" è la richiesta disperata ribadita ieri dai sindacati, a partire dai confederali.