Sradicare per piantare
È il bel titolo del teologo Alberto Mello, Qiqajon edizioni, pagine 161 euro 15.
È una rilettura che l'autore, dopo 40 anni dalla prima edizione, compone
una interpretazione esegetico spirituale con una più approfondita comprensione
dell'ebraismo.
È chiaro che l'Autore "passeggia" qua e là nella Bibbia e tra i
suoi dolori, le sue incertezze e gli resta solo il messaggio di vita che
percorre tutte le scritture.
Nella vita, in qualche modo, siamo sempre tra il piantare e lo sradicare.
Io ho letto queste deliziose pagine di grande spessore e varietà come se
ciascuno nel mondo e nella chiesa fosse chiamato certo a sradicare, ma per
piantare.
Certo ognuno nel corso della vita deve tante volte piantare e poi
sradicare.
Per noi che siamo critici del cristianesimo dogmatico e devozionale, c’è un
altro aspetto importante
Nella mia vita e nella chiesa ho tanto sradicato devozioni e dogmi, ma il
mio sradicare quel passato o presente ha sempre avuto come obiettivo quello di
piantare, di costruire.
Chi se la prende contro la critica, spesso ignora quanta passione ci voglia
per piantare.
Il nostro agire deve guardare al futuro che Dio ci spinge a piantare per
non vivere in una chiesa della routine.
Non dimentichiamoci mai di Piantare.
A volte lo scontro con gli altri, se avviene con umiltà e mitezza, non è affatto una parola contro l'amore ma uno dei tanti modi per sradicare qualche erbaccia. "Vogliamoci tutti bene" non esclude affatto il dirci le nostre reciproche malvagità per aiutarci a sradicarle. C'è un volersi bene che ammette posizioni diverse.
Franco Barbero, 14 luglio