Ecco il canone che Ines Rosso ha preparato per la celebrazione di oggi alle ore 10:00
Ci si potrà collegare a partire dalle 9:45.
Il link per collegarsi è come sempre:
meet.google.com/vpu-vkkh-wfm
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SEMPRE ALLA RICERCA di TE
P. Saluto all’assemblea
G. Alla luce delle Scritture la nostra fede si fa strada: si tratta di ringraziare
Dio che ha donato al mondo il profeta Gesù, la cui testimonianza e il cui
messaggio continuano a rappresentare, per noi e per milioni di uomini e donne,
il faro che illumina la vita, la strada su cui dirigere i passi.
1. O Dio,
che non hai dimenticato questo mondo,
anche se si allontana dal Tuo progetto,
noi Ti ringraziamo perché, in Gesù di Nazareth,
possiamo riconoscere un Tuo grande dono.
Noi sperimentiamo la Tua incessante opera di creazione
perché, mentre i potenti affamano, violentano e uccidono,
Tu continui a far nascere donne e uomini
capaci di amore, di solidarietà e di giustizia.
2. Nella nascita di Gesù
noi Ti ringraziamo per ogni uomo e ogni donna
che rinasce a vita nuova.
Benedetto sei Tu, o Dio d’amore,
perché, nonostante tutto, non abbandoni il mondo
nelle mani dei potenti, assetati di denaro e di potere.
Momento di silenzio
LETTURE BIBLICHE
Giovanni cap. 6, 16-21
16Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare, 17salirono
in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di
Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; 18il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. 19Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. 20Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». 21Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.
PREDICAZIONE E LIBERI INTERVENTI
Gesù cammina sul lago (Matteo 14, 22-33 / Marco 6, 45-52)
I discepoli erano stati per tutto il giorno con Gesù sulla montagna.
Verso sera scendono al lago per prendere la barca e raggiungere l’altra
sponda in direzione di Cafàrnao mentre Gesù tornava nuovamente alla
montagna per restare un po’ da solo. Intanto si era fatto buio ed il
lago era agitato per via del vento forte. I discepoli si ritrovavano
sulla barca da soli, senza la presenza di Gesù.
Possiamo immaginare la stanchezza e la preoccupazione dei discepoli che
avevano remato già per alcune miglia ma non avevano ancora raggiunto la
riva, si trovavano ancora in mezzo al lago. Leggiamo nel testo che
vedono Gesù avvicinarsi alla barca camminando sull’acqua e si
spaventano, non lo riconoscono. Gesù li rassicura “Sono io, non abbiate
paura”. Allora lo fanno salire sulla barca e “subito giunsero a riva, là
dove erano diretti”.
“Non abbiate paura”
Nel suo libro “la via aperta da Gesù”, Josè Antonio Pagola scrive:
“Nell’azione storica di Gesù, l’esegesi attuale sta mettendo in rilievo
il suo impegno per liberare le persone dalla paura che può annidarsi nel
cuore umano. I vangeli ripetono spesso le sue parole: ”Non abbiate
paura”(…) “ La fede cristiana non è una ricetta psicologica per
combattere le paure,
ma la fiducia radicale in un Dio Padre e l’esperienza del suo amore
incondizionato possono offrire all’essere umano la miglior base
spirituale per affrontare la vita nella pace”.
Dopo l’incontro con Gesù la situazione è improvvisamente cambiata, è
diventato facile raggiungere la riva; viene da pensare che, rassicurati
dalla sua presenza, i discepoli abbiano ritrovato concentrazione e calma
tale da poter governare meglio la barca.
Quando non si è distratti dalla paura e ci si può affidare alle proprie
forze con tranquillità, il “remare” è più efficace, rende di più… e la
barca va via liscia, e va esattamente là dove si è diretti, là dove si
vuole andare. La realtà, per quanto dura, si affronta. Sono le paure e
le preoccupazioni che sono più difficili da gestire.
Questa immagine della barca sballottata dal vento che fatica ad avanzare
per quanto uno si impegni a remare, ha qualcosa di famigliare; succede a
volte che pur avendo chiaro un obiettivo pur avendo chiaro dove si è
diretti, si faccia fatica ad arrivare alla meta perché troppe paure,
dubbi, indecisioni, appesantiscono l’andatura e la rallentano.
Ci sono momenti in cui siamo talmente presi dalle nostre preoccupazioni,
dalle nostre paure, che facciamo fatica persino a riconoscere le
persone che ci vengono incontro. Le incrociamo distrattamente, come se
fossero dei fantasmi che ci sfiorano e non delle persone da incontrare.
Riconoscere Gesù e farlo salire in barca, vuol dire fare un’azione
concreta, un’azione che riporta alla realtà ritrovando fiducia. E
ritrovando la fiducia ci si accorge che la riva è vicina. Che l’altra
sponda è accessibile.
Questo brano ci dice anche che la fatica di remare porta sempre ad
un’altra sponda. Che per quanto ci troviamo in alto mare, c’è sempre una
sponda a cui approdare.
1. Ricordami, o Dio, di non dare mai niente per scontato:
la casa, il cibo, il lavoro, le persone, la salute,
i sensi che mi permettono di vedere, toccare, odorare, sentire, gustare.
Ricordami, in ogni momento, quanti doni mi offri,
di cui non sempre Ti sono riconoscente.
2. Insegnami ad ascoltarTi, a dirTi tutto ciò che mi preme:
affanni, preoccupazioni e gioie; a mettere tutto come corona ai Tuoi piedi
e, poi, ad ascoltarTi e vederTi nelle parole delle altre persone
e nelle situazioni che la vita mi pone di fronte.
1. Insegnami ad uscire dalle prigioni dei miei bisogni,
dalla chiusura delle mie troppe piccole comodità,
dalla capacità della mia mente di trovarmi giustificazioni
ogni volta che non ho voglia di fare qualcosa
che mi richiede un po’ più di impegno.
2. Fammi volare incontro a Te, con fiducia ed abbandono.
Dammi la certezza che stare con Te è l’unica cosa importante della vita;
aiutami ad agire come se tutto dipendesse da me e, nello stesso tempo,
come se tutto fosse nelle Tue mani.
T. Dimmi chi sei in ogni momento:
la mia vicina noiosa, la persona che ha bisogno,
coloro che desiderano parlare quando non ho voglia di ascoltare,
il lavoro che non ho voglia di svolgere,
le opportunità giornaliere non programmate.
Possa scoprirTi presente in tutto ciò che vivo.
1. Aiutaci, o Dio,
a guardare oltre il nostro piccolo orizzonte, perché là ci sei Tu.
Aiutaci a tendere le nostre mani, ad allargare i nostri cuori,
perché in quell’uomo e in quella donna che soffrono ci sei Tu.
2. Aiutaci a trovarTi nella grande confusione di questi tempi,
dove ci giungono con prepotenza, ogni giorno,
messaggi in cui prevale la superficialità.
Aiuta e dai pace, o Dio,
a uomini e donne, bambini e bambine di tutto il mondo
che non conoscono il sorriso.
1. Aiutaci a ritrovare la fiducia nel rapporto tra le persone,
quando essa, nei complicati sentieri della vita,
è andata perduta.
2. Aiutaci, o Dio,
ad ascoltare le voci più deboli
e a raccogliere i fiori più semplici,
perché ancora lì ci sei Tu.
T. O Dio, che fai crescere il frumento, il mais, la segale e tanti frutti della
nostra madre terra, noi ora divideremo tra di noi questo pane. Lo divideremo
ringraziandoTi per tutti i doni di cui Tu orni le Tue creature. Lo divideremo e
lo mangeremo nel ricordo vivo, nella memoria affettuosa e calda di Gesù. Egli,
a mensa con i suoi amici e le sue amiche, spezzò il pane e disse: “Ogni volta
che dividerete questo pane tra di voi, vi ricorderete di me, della mia vita, del
mio insegnamento. Prendete, dividete e mangiate”.
PREGHIERA di CONDIVISIONE
COMUNIONE
PREGHIERE SPONTANEE
G. “Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini e alle donne che Egli ama” (Luca 2,14).
22 Settembre 2024
Ines Rosso, comunità di via città di Gap Pine