domenica 22 settembre 2024

Ecco il canone che Ines Rosso ha preparato per la celebrazione di oggi alle ore 10:00
Ci si potrà collegare a partire dalle 9:45.

Il link per collegarsi è come sempre:

meet.google.com/vpu-vkkh-wfm

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SEMPRE ALLA RICERCA di TE


P. Saluto all’assemblea



G. Alla luce delle Scritture la nostra fede si fa strada: si tratta di ringraziare Dio che ha donato al mondo il profeta Gesù, la cui testimonianza e il cui messaggio continuano a rappresentare, per noi e per milioni di uomini e donne, il faro che illumina la vita, la strada su cui dirigere i passi.


1. O Dio, che non hai dimenticato questo mondo,
anche se si allontana dal Tuo progetto,
noi Ti ringraziamo perché, in Gesù di Nazareth,
possiamo riconoscere un Tuo grande dono.
Noi sperimentiamo la Tua incessante opera di creazione
perché, mentre i potenti affamano, violentano e uccidono,
Tu continui a far nascere donne e uomini
capaci di amore, di solidarietà e di giustizia.

2. Nella nascita di Gesù
noi Ti ringraziamo per ogni uomo e ogni donna
che rinasce a vita nuova.
Benedetto sei Tu, o Dio d’amore,
perché, nonostante tutto, non abbandoni il mondo
nelle mani dei potenti, assetati di denaro e di potere.


Momento di silenzio


LETTURE BIBLICHE



Giovanni cap. 6, 16-21

16Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare, 17salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; 18il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. 19Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. 20Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». 21Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.


PREDICAZIONE E LIBERI INTERVENTI

Gesù cammina sul lago (Matteo 14, 22-33 / Marco 6, 45-52)

I discepoli erano stati per tutto il giorno con Gesù sulla montagna. Verso sera scendono al lago per prendere la barca e raggiungere l’altra sponda in direzione di Cafàrnao mentre Gesù tornava nuovamente alla montagna per restare un po’ da solo. Intanto si era fatto buio ed il lago era agitato per via del vento forte. I discepoli si ritrovavano sulla barca da soli, senza la presenza di Gesù.

Possiamo immaginare la stanchezza e la preoccupazione dei discepoli che avevano remato già per alcune miglia ma non avevano ancora raggiunto la riva, si trovavano ancora in mezzo al lago. Leggiamo nel testo che vedono Gesù avvicinarsi alla barca camminando sull’acqua e si spaventano, non lo riconoscono. Gesù li rassicura “Sono io, non abbiate paura”. Allora lo fanno salire sulla barca e “subito giunsero a riva, là dove erano diretti”.

“Non abbiate paura”

Nel suo libro “la via aperta da Gesù”, Josè Antonio Pagola scrive: “Nell’azione storica di Gesù, l’esegesi attuale sta mettendo in rilievo il suo impegno per liberare le persone dalla paura che può annidarsi nel cuore umano. I vangeli ripetono spesso le sue parole: ”Non abbiate paura”(…) “ La fede cristiana non è una ricetta psicologica per combattere le paure, ma la fiducia radicale in un Dio Padre e l’esperienza del suo amore incondizionato possono offrire all’essere umano la miglior base spirituale per affrontare la vita nella pace”.

Dopo l’incontro con Gesù la situazione è improvvisamente cambiata, è diventato facile raggiungere la riva; viene da pensare che, rassicurati dalla sua presenza, i discepoli abbiano ritrovato concentrazione e calma tale da poter governare meglio la barca.

Quando non si è distratti dalla paura e ci si può affidare alle proprie forze con tranquillità, il “remare” è più efficace, rende di più… e la barca va via liscia, e va esattamente là dove si è diretti, là dove si vuole andare. La realtà, per quanto dura, si affronta. Sono le paure e le preoccupazioni che sono più difficili da gestire.

Questa immagine della barca sballottata dal vento che fatica ad avanzare per quanto uno si impegni a remare, ha qualcosa di famigliare; succede a volte che pur avendo chiaro un obiettivo pur avendo chiaro dove si è diretti, si faccia fatica ad arrivare alla meta perché troppe paure, dubbi, indecisioni, appesantiscono l’andatura e la rallentano.

Ci sono momenti in cui siamo talmente presi dalle nostre preoccupazioni, dalle nostre paure, che facciamo fatica persino a riconoscere le persone che ci vengono incontro. Le incrociamo distrattamente, come se fossero dei fantasmi che ci sfiorano e non delle persone da incontrare.

Riconoscere Gesù e farlo salire in barca, vuol dire fare un’azione concreta, un’azione che riporta alla realtà ritrovando fiducia. E ritrovando la fiducia ci si accorge che la riva è vicina. Che l’altra sponda è accessibile.

Questo brano ci dice anche che la fatica di remare porta sempre ad un’altra sponda. Che per quanto ci troviamo in alto mare, c’è sempre una sponda a cui approdare.


1. Ricordami, o Dio, di non dare mai niente per scontato:
la casa, il cibo, il lavoro, le persone, la salute,
i sensi che mi permettono di vedere, toccare, odorare, sentire, gustare.
Ricordami, in ogni momento, quanti doni mi offri,
di cui non sempre Ti sono riconoscente.
2. Insegnami ad ascoltarTi, a dirTi tutto ciò che mi preme:
affanni, preoccupazioni e gioie; a mettere tutto come corona ai Tuoi piedi
e, poi, ad ascoltarTi e vederTi nelle parole delle altre persone
e nelle situazioni che la vita mi pone di fronte.

1. Insegnami ad uscire dalle prigioni dei miei bisogni,
dalla chiusura delle mie troppe piccole comodità,
dalla capacità della mia mente di trovarmi giustificazioni
ogni volta che non ho voglia di fare qualcosa
che mi richiede un po’ più di impegno.

2. Fammi volare incontro a Te, con fiducia ed abbandono.
Dammi la certezza che stare con Te è l’unica cosa importante della vita;
aiutami ad agire come se tutto dipendesse da me e, nello stesso tempo,
come se tutto fosse nelle Tue mani.


T. Dimmi chi sei in ogni momento:
la mia vicina noiosa, la persona che ha bisogno,
coloro che desiderano parlare quando non ho voglia di ascoltare,
il lavoro che non ho voglia di svolgere,
le opportunità giornaliere non programmate.
Possa scoprirTi presente in tutto ciò che vivo.


1. Aiutaci, o Dio,
a guardare oltre il nostro piccolo orizzonte, perché là ci sei Tu.
Aiutaci a tendere le nostre mani, ad allargare i nostri cuori,
perché in quell’uomo e in quella donna che soffrono ci sei Tu.

2. Aiutaci a trovarTi nella grande confusione di questi tempi,
dove ci giungono con prepotenza, ogni giorno,
messaggi in cui prevale la superficialità.
Aiuta e dai pace, o Dio,
a uomini e donne, bambini e bambine di tutto il mondo
che non conoscono il sorriso.

1. Aiutaci a ritrovare la fiducia nel rapporto tra le persone,
quando essa, nei complicati sentieri della vita,
è andata perduta.

2. Aiutaci, o Dio,
ad ascoltare le voci più deboli
e a raccogliere i fiori più semplici,
perché ancora lì ci sei Tu.


T. O Dio, che fai crescere il frumento, il mais, la segale e tanti frutti della nostra madre terra, noi ora divideremo tra di noi questo pane. Lo divideremo ringraziandoTi per tutti i doni di cui Tu orni le Tue creature. Lo divideremo e lo mangeremo nel ricordo vivo, nella memoria affettuosa e calda di Gesù. Egli, a mensa con i suoi amici e le sue amiche, spezzò il pane e disse: “Ogni volta che dividerete questo pane tra di voi, vi ricorderete di me, della mia vita, del mio insegnamento. Prendete, dividete e mangiate”.


PREGHIERA di CONDIVISIONE


COMUNIONE


PREGHIERE SPONTANEE



G. “Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini e alle donne che Egli ama” (Luca 2,14).

22 Settembre 2024
Ines Rosso, comunità di via città di Gap Pine