Riceviamo e pubblichiamo in libera traduzione dall’originale in francese
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Lettera n° 34 del Foro dei Vescovi
di Anne Soupa
Non posso iniziare questa lettera senza collocarla nel cattivo clima, politico, economico, sociale, ecologico, che abita noi e che abita tante regioni del mondo. Troppe persone innocenti stanno morendo, troppe popolazioni vengono sfollate, troppi danni vengono arrecati al pianeta, troppe forze positive vengono ostacolate perché non possiamo denunciarlo. Dov’è il bene comune in questo momento? Travolti, schiacciati dalla massa degli interessi personali... Questa atmosfera di fine di un tempo e di annuncio di un mondo nuovo, che avvertiamo senza poter delineare, è accompagnata, nei Vangeli, da un discorso chiamato dai biblisti "escatologico", vale a dire presagio della fine dei tempi. Usando immagini potenti, gli scrittori biblici ci avvertono degli sconvolgimenti futuri. Lo ricordano i testi conservati dalla liturgia in apertura del tempo di Avvento, domenica 1 dicembre. “Ci saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle. Sulla terra, le nazioni saranno sconvolte e sconvolte dal ruggito del mare e delle onde. Gli uomini moriranno di paura aspettando ciò che accadrà al mondo, poiché le potenze del cielo saranno scosse”. (Lc 21,25-26) Di fronte a questi sconvolgimenti, l’evangelista raccomanda di restare svegli «per stare davanti al Figlio dell’uomo», espressione che designa Gesù. Il giorno prima, vigilanza, posizione... Tutto è detto sulla mobilitazione attiva che ci viene richiesta. Il contrario della negazione, del cuscino che assorda il grido del mondo. Sì, il momento ci chiede di onorare ciò che siamo, di trovare aiuto nel nostro essere interiore, di rafforzarci in Lui, questo essere che Dio ha modellato dall'argilla e dal soffio, e che Egli ama. Con questo in mente, vengo questo mese con l'obiettivo di condividere con voi un progetto che, con un team, abbiamo portato a compimento. Questa è la creazione di “Chez Re-née”. Un'associazione, un sito, un nome un po' insolito e senza pretese, che abbiamo voluto fosse una sorta di taverna virtuale à la Renoir... Un luogo conviviale dove tutti sono chiamati a rispondere in 2 minuti, in un video, alla domanda: Come il cristianesimo fa bene a me, alla società o al pianeta? Se abbiamo sperimentato che, nonostante i suoi errori, nel cristianesimo c'è del buono e anche dell'ottimo, e forse anche dell'essenziale, perché non dirlo? Ciò che potrebbe sembrare un'ovvietà, una rivendicazione identitaria o, ancor più futile, una civetteria, è, in realtà, l'inizio della storia tra Dio e ciascuno di noi.
Dichiarare il frutto del cristianesimo è un atto non privo di effetti. Fa bene. In primo luogo a chi lo dice, perché gli permette di mettere in parole la sua fede, di vedere forze e ricchezze che magari non aveva del tutto individuato. Un giorno li osa, si sente dirli, e sente non solo che gli fanno bene, ma che dirli fa anche bene! Crediamo, nel team di Chez Re-née, che la fede, la convinzione intima, la ricerca di senso, siano componenti fondamentali della persona umana. Che sono troppo poco conosciuti, schiacciati dalla società dei consumi, che ancor peggio, li usa per mascherarli. Dare loro spazio attraverso la parola è senza dubbio più che un diritto, è una sorta di dovere verso noi stessi. E poi c'è chi ascolta la testimonianza dell'altro e che, ascoltando, si arricchisce, conosce meglio se stesso e forse si afferma anche come testimone. Perché invocare questi testimoni adesso? In primo luogo, come ho appena suggerito, perché il mondo non sta andando bene e il fondamento interiore di ogni persona sarà la nostra migliore via per superare il tumulto che si prevede. Poi, poiché anche le istituzioni cristiane – tutte le denominazioni insieme – non se la passano bene, faticano a farsi sentire. Se non possono svolgere l’opera di annuncio della fede, è tempo di ricordare che essi sono solo la parte visibile dell’iceberg cristiano. L'attore principale, quello al quale l'intero corpo istituzionale deve servire, è il popolo cristiano, siete voi, siamo tutti noi. E che posto hanno queste persone per dire il bene ricevuto, con le loro parole e la loro esperienza? Sta a lui prenderlo, plasmarlo secondo ciò che vuole mettere nella sua testimonianza. Il testimone è l'attore centrale del cristianesimo. Senza testimoni, senza vangeli, senza istituzione, e nemmeno cristianesimo, perché Gesù non ha voluto fondare una nuova religione, ha voluto innanzitutto e soprattutto testimoniare l'amore di Dio e delineare un'arte di vivere, in fraternità e preoccupazione per gli altri. Inoltre, chiedere al testimone di parlare è, si potrebbe dire, la base del cristianesimo. È nato anche così, attraverso la testimonianza del passaparola. Se crediamo che il cristianesimo sia una buona proposta per il mondo di oggi, allora diamo testimonianza! Vai a: www.chez-re-nee.com/ Visitando il sito di Chez Re-née, che sarà inaugurato ufficialmente il 3 dicembre, scoprirete la quindicina di testimonianze già pubblicate. Scoprirai anche come registrare tu stesso il tuo video sul tuo telefono e come inviarcelo in modo che possiamo pubblicarlo. Non esitare più, testimonia! Auguro a tutti un felice Natale. Possa intenerire i nostri cuori e invitarci alla responsabilità verso i più vulnerabili.
Cordiali saluti, Anne