Schlein tra gli operai: “Elkann dia risposte”
Sarà forse stato anche per gli attacchi di Carlo Calenda o per le sollecitazioni del Fatto Quotidiano sul suo silenzio su Stellantis durato cinque giorni, alla fine ieri mattina Elly Schlein è andata in visita allo stabilimento di Pomigliano d’arco. Arrivando praticamente in contemporanea alla lettera di licenziamento collettivo per 97 dipendenti di Trasnova. È stata accolta con entusiasmo dai lavoratori e dal sindacato. La Fiom l’ha scortata tra gli operai, la signora Pina (l’unica lavoratrice donna di Trasnova) l’ha abbracciata, mentre la figlia di un operaio, Sofia, ha letto una lettera esprimendo tutta la sua preoccupazione. Con la segretaria c’era un folto drappello di parlamentari campani: Marco Sarracino e Arturo Scotto, che a Pomigliano erano già stati lunedì.
Ma anche Sandro Ruotolo, Stefano Graziano e Piero De Luca. L’unico momento di tensione è stato quando un uomo ha cominciato a urlare, sostenendo di volerle regalare un libro sulla vita di Montezemolo e dicendo di essere stato mandato da Sigfrido Ranucci. A chiarire che non era un operaio è stata la stessa Fiom.
LA SEGRETARIA del Pd ha svolto il suo ruolo secondo copione. “Non si possono lasciare 400 famiglie per strada, peraltro appena prima di Natale. Bisogna dare una prospettiva e quello a cui puntiamo è che si blocchi la procedura, si riconfermi la commessa e si dia un futuro a questi operai”, ha detto. E poi ha chiesto a Stellantis “di assumersi le responsabilità davanti al Paese”. Mentre ribadisce: “Abbiamo chiesto con le altre opposizioni che John Elkann venga a riferire in Parlamento, a dare le risposte che servono sul piano industriale, e abbiamo chiesto con i sindacati che il tavolo sull’automotive e su Stellantis si tenga a Palazzo Chigi, perché il tavolo al Mimit non ha dimostrato alcuna utilità”.
Calenda giovedì aveva attaccato a testa bassa: “Di’ qualcosa. Di’ qualcosa di sinistra, perché non c’è niente più di sinistra che questa battaglia”. Ma ai cronisti che le chiedevano di commentare le parole del leader di Azione, Schlein ha risposto – com’è nel suo stile – indirettamente: “A difesa del lavoro il Pd c’era, c’è e ci sarà sempre. Abbiamo fatto mozioni unitarie sul settore, siamo intervenuti in tutte le audizioni, io stessa sono intervenuta nell’audizione con l’ad Carlos Tavares. Abbiamo chiesto a Elkann di venire a riferire in Parlamento. Spendiamo le nostre energie a chiedere al governo di assumersi le sue responsabilità”.
È stata la folla a fare un po’ di polemica: “Calenda lo aspettiamo a braccia aperte”, si è sentito dire. Ironizzando sul fatto che – mentre Giuseppe Conte a Pomigliano è arrivato lunedì e Schlein alfine ieri – il leader di Azione non si è fatto vedere. Dice il dem Sarracino al Fatto: “Non vediamo l’ora che arrivi. È una vertenza serissima. Sono tutti benvenuti”. “Schlein si era presa una pausa di riflessione”, ha ribattuto Calenda alla segretaria del Pd.
A chiusura della mattinata, i lavoratori di Trasnova ci hanno tenuto a ringraziare Schlein e a chiarire: “Consideriamo estremamente utile per la risoluzione della vertenza che politici con ruoli nazionali di guida di forze politiche quali il Pd e il Movimento 5 Stelle siano al nostro fianco. Ringraziamo i parlamentari campani, stanno concretamente al nostro fianco”.
Wanda Marra - Il Fatto Quotidiano, 7 dicembre 2024