TOMMASO
Fortunato Tommaso!
Dubitava, ragionevolmente.
Obiettava logicamente.
Poi finalmente “vide”
e non poté dubitare mai più.
La gioia scoloriva il rimorso,
e lui andava sicuro negli anni.
Sono Tommaso anch'io:
dubito, cerco, interrogo
in un vagare inquieto.
Mai sicuro è l'approdo.
Non ci sono per me
mani piagate da baciare,
un rimprovero dolce da accettare,
una certezza infine cui appoggiarmi.
La mia vita è questo dubitare,
e sperare, e intuire, è interrogare
e non sapere mal.
In un crepuscolo nebbioso
resiste ostinata la speranza.
Forse la fede è questo?