martedì 25 febbraio 2025

 UN LIBRO DA LEGGERE - UNA MEMORIA PROFETICA

 

«Lei deve imparare a cantare nel coro non fuori dal coro» è l'ammoniniento che papa Wojtyla nel 1992 rivolge a Jacques Gaillot, vescovo di Évreux in Normandia, noto in Francia per le sue posizioni a favore di immigrati e omosessuali e contro il riarmo. É l'anticipazione di quello che accadrà tre anni dopo, quando Gaillot verrà rimosso da Évreux e nominato vescovo titolare di una diocesi «Fantasma» e senza popolo, Partenia [Algeria), antica sede episcopale della provincia romana della Mauritania Sitifense, dove per trovare l'ultimo vescovo residente bisogna tornare al V secolo. Ma Gaillot non si scoraggia: va ad abitare a Parigi in una casa occupata in rue du Dragon, in mezzo agli irregalari, e continua a esercitare il suo ministero di vescovo dei sans papiers.

Gaillot muore nel 2023, ora la sua originale esperienza viene raccontata in questo prezioso volume.

Nato nel 1935 da una coppia franco-tunisina, prete nel 1961, vescovo di Évreux nel 1982. É l’esperienza della guerra di Algeria - dove era stato inviato per il servizio militare - che lo porta su posizioi pacifiste; nel 1983 difende in tribunale un obiettore di coscienza e nel 1988 vota contro un documento approvato a maggiaranza dalla conferenza episcopale Francese a sostegno della «dissuasione nucleare», con il disappunto dei suoi confratelli vescovi con l’elmetto. Viene bacchettato anche dal ministro dell’Interno, il neogollista Pasqua, quando nel 19194 critica pubblicamente le sue leggi contro gli immigrati. Allergico alle ipocrisie e alle reticenze ecclesiastiche, parla liberamente sui media francesi a sostegno di omosessuali, donne, immigrati e per una chiesa senza preti, sul modello delle prime comunità cristiane. Fino al confinamento d Partenia, che però Gaillot trasforma in una diocesi senza frontiere estesa come il mondo. «Una fin troppo facile tendenza ad etichettare lo ha imprigionato nel comodo cliché del vescovo ribelle, contestalore, mentre non è stato altro che un fedele operaio del Varigelo di quel Gesù di Nazareth che non ha esitato a trasgredire qualsiasi precetto, anche religioso, per il bene irrinunciabile dell‘uomo», scrive Tommaselli. «Una straordinaria figura di vescavo quella di Gaillot, il vescovo degli ultimi, dei sans papiers, degli sfruttati. Ma ebbe la disgrazia di operare sotto il papato di Giovanni Paolo II», scrive Alex Zanotelli nella postfazione. Papa Francesco nel 2015 l'ha invitato in Vaticano: non una riabilitazione ma almeno il riconoscimento della sua testimonianza  evangelica radicale.

Luca Kocci

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Lorenzo Tommaseili, Jacques Gaillot. Un vescovo per il Vangelo, Il Pozzo di Giacobbe, 2024, euro 11,90

QUALEVITA 4025