venerdì 14 marzo 2025

LEV E ZAMBULAT

 

Inutilmente ci cercate, cari.

Non è rimasto niente di noi due.

 

Stavamo insierne, Zambulat ed io.

Quelli urlavano, con il mitra in mano.

“Le mani alzate! Vi uccidiamo tutti! ..."

E ammazzarono Andrei, perché piangeva,

e l'Ivanovna, che copriva il figlio.

e il padre del mio amico, che calmava le donne.

 

Per il terrore ci pisciammo addosso,

Ci vergognammo, allora.

Cosa fare?

C'era una donna col vestito nero,

velata fino agli occhi,

vicino alla sua amica.

Sono più buone, le donne.

Son come mamme, quando c’è un bambino.

"Se stiamo accanto a lei,

ci salveremo..."

 

Quando tutto scoppiò,

si squarciò il tetto.

e la gente correva, come pazza,

la donna in nero si rivolse a noi.

Ci strinse forte a sé, in un gesto amico.

Noi l’abbracciammo.

Ci tenne stretti, come se ci amasse.

Poi strappò qualche cosa, alla cintura,

e sparimmo con lei,

in un lampo bianco,

troppo veloce, per aver dolore.

 

Inutilmente ci cercate, cari:

di me è rimasta solo più una scarpa,

di Zambulat

la medaglia che vinse nella corsa.

 

Anna Maria Bermond