MUORE UN PAPA SE NE FA UN ALTRO
Certamente Francesco è stato il protettore dei deboli. Un pastore e non un gerarca vecchia maniera. “Le contraddizioni restano tutte e le riforme incompiute anche con il populista sul trono di Pietro” (Nadia Urbinati e Giovanni Maria Vian, Domani 22 aprile).
Sulla questione di genere è stato pieno di doppiezze, gravi i silenzi ora emersi sul caso Becciu, più grave il silenzio sulla morte della donna Emanuela Orlandi, fatta fuori da un'alta personalità vaticana. Il fratello chiede ancora oggi una vera inchiesta, ma il papa, al quale toccava l'iniziativa, non mosse un dito.
C'è chi scrive che il papa lascia l'eredità immensa di un papa della misericordia, chi invece pensa che su donne, transgender, omosessuali e seconde nozze, abusi, celibato gli sono mancate la competenza e la decisione.
A mio avviso il papa è stato un profeta di pace con tante ambiguità… Non ha posto mano alla riforma della papato. Ha pronunciato la bestemmia teologica che Maria è la Madre di Dio. Non basta un sorriso, i teologi dovrebbero esprimere un dissenso. Ma la sua dedizione alla causa dei poveri fa di lui un vero profeta evangelico. Speriamo che il futuro papa sia anch'egli un profeta di pace, ma affronti certi nodi che la dogmatica ha creato come fare di Gesù Dio: per me contro Gesù stesso.