domenica 22 giugno 2025

 

Beato: lui ci crede”

 

A seguito dell'incontro con il “Papa Usa” di venerdì don Mattia Ferrari è convinto che l'attuale Papa lavori per una grande famiglia per la pace.

“Partecipare come sentire rinnovata la presenza di questa grande famiglia e vedere confermato l'accompagnamento materno della Chiesa” (La Stampa, 1 giugno 2025)

Trovo ripugnanti e ridicole queste espressioni di “accompagnamento della Chiesa”.

Resta che, dove manca una seria riflessione teologica e storica, fatte salve con difficoltà, ma in verità, le buone intenzioni degli interlocutori, la Chiesa di cui si parla è la religione dei dogmi, che invita al livellamento e non sollecita alle differenze e non spinge alla creatività anche disobbediente del “credo cattolico”, nato dal quarto secolo e diventato ortodossia e spesso umoristico.

In Olanda ho passato un periodo di 7 anni per studiare come e chi ha costruito il palazzo dogmatico che dopo il Concilio di Nicea, nel quarto secolo, ha pensato poi con Nicea 2 di avere in mano l’ortodossia.

Basta leggere una decina di libri storici, tra i quali le opere di Nixey “Nel nome della Croce” (ed. Bollati Boringhieri) e “Gli altri figli di Dio” (ed. Bollati Boringhieri), o la vicenda di Ipazia (415) per capire come l'accompagnamento della Chiesa ha operato in modi mille miglia lontani dal Vangelo.

Ma oggi nella Chiesa, nelle quaranta esperienze religiose che popolano la nostra Italia (quando esisteva la Repubblica italiana), il problema è la fede in Dio, non essere compagni di un Papa che non scomunica un assassino come Netanyahu e vivere dalla parte dei poveri e noi stessi in vera povertà.

I lussi vaticani per me sono lo sterco della strada, segnalano il territorio dei ricchi e potenti e questa Chiesa americana deve ritornare ad Ario, non ai palazzi del potere, riempiendosi la bocca di parole come ”pace, giustizia” che il Vaticano con la sua presenza smentisce ogni giorno e smetterla di incatenare Dio nei suoi dogmi e nella sua vergognosa veste pontificale.

Dio è scappato dai Papi, dai cardinali. Dio non vuole perdere tempo.

 

don Franco Barbero, 1 giugno 2025