L’0NDA
DA MILANO A SASSARI
Cortei
in tutta Italia:
«Solidali
con Ungheria e Gaza»
Il 28 giugno,
nel 56-esimo anniversario dei moti di Stonewall, diverse manifestazioni si sono
tenute nelle città italiane per l’Onda Pride, in gemellaggio con la piazza di
Budapest. «Sei importanti cortei per ribadire ancora una volta che l’Italia non
vuole tornare indietro sui diritti civili – ha commentato Gabriele Piazzoni,
segretario generale di Arcigay dal pride ungherese, dove si trovava con la
delegazione italiana – il nostro arcobaleno è l’antidoto contro il veleno dei
nuovi fascismi».
Non a caso si intitolava Resistenza
arcobaleno la manifestazione di Milano, aperta dal trenino delle Famiglie
Arcobaleno e proseguita con un lungo serpentone di carri sponsorizzati da 50
sigle fra partiti (Pd, Avs con lo striscione “No Pride in genocide”, M5s),
associazioni come i Sentinelli, Amnesty, Agedo, sindacati (Cgil e Uil) e grandi
gruppi internazionali. Più di 350 mila persone hanno sfidato il caldo
nonostante la polemica intrapresa nei giorni scorsi dalla comunità ebraica di
Milano sull’espressione “genocidio a Gaza” contenuta nella piattaforma di
convocazione. Dopo gli interventi istituzionali all’Arco della Pace (presente
il sindaco Beppe Sala, assente come annunciato il governatore Attilio Fontana,
che ha anche negato il patrocinio della Regione Lombardia), la giornata si è
conclusa con un concerto tra gli altri, Orietta Berti, Ambra Angiolini,
BigMama, Sarah Toscano.
A Bologna il Rivolta Pride, organizzato da
un’assemblea di collettivi e reti locali, è partito dai Giardini Margherita tra
le bandiere arcobaleno e quelle palestinesi, rivendicando anche la lotta contro
il decreto sicurezza. Ad aprire la marcia lo striscione «Da Gaza a Budapest a
Bologna froc3 e trans coi popoli in rivolta». Corteo anche a Bolzano, il primo
in Alto Adige. Il Südtirolo Pride ha attraversato il centro cittadino fino a
Piazzale Langer, dove era stato allestito un palco per la musica e gli interventi.
A Sassari sono
arrivati pullman da tutta la Sardegna per la manifestazione chiamata dal
Movimento Omosessuale Sardo con le associazioni Queer e Diritti al Cuore, e il
contributo delle persone con disabilità. Pride anche a Salerno con un corteo in
centro, mentre a Napoli è stata aperta ieri la terza edizione del Pride Park,
«siamo al fianco del Budapest Pride e di tutte le persone Lgbtqia+ che lottano
per i propri diritti in ogni parte del mondo – ha spiegato Arcigay Napoli –
chiediamo che l’Unione Europea si faccia garante dei diritti fondamentali e
della libertà di espressione in tutti gli stati membri». Oggi altro corteo in
Sicilia con il Ragusa Pride.
«È in atto una
progressiva e sistematica erosione dei diritti sociali e civili – ha commentato
la presidente di Arcigay nazionale Natascia Maesi – Viviamo nel Paese con il
più alto numero di obiettori negli ospedali, nell’Italia di Meloni le persone
trans non esistono, non abbiamo una legge per le famiglie omogenitoriali, in
compenso è stato approvato il decreto sicurezza che limita il diritto di
manifestare»
Luciana Cimino (da “Il Manifesto” del
29/06/2025)