martedì 8 luglio 2025

No alla custodia in istituti penitenziari inadeguati di persone transgender


La vicenda della detenuta trans che ha denunciato nei giorni scorsi di essere stata stuprata da quattro uomini all’interno del carcere Arginone di Ferrara è al centro dell’interrogazione presentata alla Giunta Regionale Emilia Romagna dalla capogruppo Alleanza Verdi Sinistra – Coalizioni Civiche – Possibile in Assemblea legislativa Simona Larghetti.

L’aggressione, secondo quanto riportato dagli organi di informazione e confermato da fonti giudiziarie, sarebbe avvenuta nella sezione “protetti” dell’istituto penitenziario Arginone dove si trovano raggruppati, indistintamente, detenuti omosessuali, trans ma anche stupratori e persone condannate per reati legati alla violenza di genere. La detenuta aveva fin da subito chiesto di essere spostata da Ferrara in un penitenziario dove fosse presente una sezione per persone transgender, perché qui temeva di essere violentata. Ferrara, infatti, non è un carcere dove è prevista una sezione dedicata, come invece lo era Reggio Emilia, la struttura da cui la detenuta proviene, trasferita ad aprile.

Questa vicenda, oltre a essere una tragedia individuale, è lo specchio di un sistema carcerario che non garantisce condizioni minime di sicurezza e dignità, soprattutto per le persone trans, che troppo spesso vengono abbandonate in contesti inadeguati e pericolosi.

“È inaccettabile che una persona detenuta — e per di più appartenente a una categoria particolarmente vulnerabile — subisca una violenza così brutale all’interno di una struttura dello Stato. La responsabilità istituzionale è evidente e non può essere elusa — afferma Simona Larghetti, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra in Assemblea legislativa — Non bastano le indagini interne: serve una riforma urgente nella gestione delle persone trans nelle carceri. Questo nuovo e gravissimo episodio rende urgente un cambiamento profondo di approccio, fondato sul rispetto e sulla protezione effettiva delle minoranze più vulnerabili, per prevenire discriminazioni e atti di violenza. La questione non può essere trattata sempre come emergenziale, l’approccio deve diventare strutturale”.

Nell’interrogazione depositata dalla consigliera di AVS si chiede, quindi, alla Giunta dell’Emilia-Romagna se sia informata dei fatti, quali misure siano state attivate a protezione della persona coinvolta e se intenda interloquire con il Ministero della Giustizia per evitare che persone trans vengano trasferite in carceri non adeguate.

“La violenza nelle carceri non è un destino, ma una responsabilità politica. È tempo che lo Stato, anche a livello regionale, si faccia carico della tutela concreta dei diritti umani e della sicurezza di tutte le persone private della libertà” — conclude la consigliera Larghetti.

  

da “Pressenza” del 2/7/25