da Il Manifesto del 27/11/2025
La situazione a Gaza
di Eliana Riva
Sono almeno 100mila i palestinesi di Gaza uccisi dall’offensiva israeliana: la stima l’ha fornita martedì il Max Planck Institute for Demographic Research, centro di ricerca tedesco tra i più noti al mondo, finanziato dal governo di Berlino.
Secondo il Mpidr, il bilancio dal 7 ottobre 2023 supera di almeno 30mila morti quello ufficiale del ministero della salute di Gaza che oggi ha potuto identificare 69.733 vittime (che non tengono conto dei dispersi, stimati in almeno 7mila, e le morti indirette, per fame e malattia). L’aspettativa di vita, aggiunge il Mpidr, è crollata del 44% nel 2023 (meno 34,4 anni) e del 47% nel 2024 (meno 36,4).
Con le ginocchia che affondano nel fango, le famiglie di Gaza provano a usare abiti e stracci per assorbire l'acqua che le piogge portano in questi giorni. Due anni di bombardamenti e l’avanzata militare israeliana hanno sfollato quasi l’intera popolazione, due milioni di persone. Chi vive nelle tende non ha accesso all'acqua né all'elettricità e anche i servizi igienici sono inesistenti o inadeguati per i campi sovraffollati. In tanti hanno costruito latrine coperte, un semplice buco scavato fuori dalla tenda. La pioggia le riempie e il fango trasporta anche le deiezioni.
Una delle zone più colpite è Deir al-Balah, nel centro della Striscia, dove si vive in condizioni disperate. <<Gli aiuti umanitari salvavita devono entrare a Gaza senza ostacoli e su larga scala>>, ha dichiarato ancora una volta il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. E’ un appello che l'ONU e le altre organizzazioni internazionali stanno lanciando da mesi. Qualcosa è entrato ma Tel Aviv continua a limitare l’accesso di forniture essenziali. Le precipitazioni e i forti venti causano anche crolli e sotto le baracche fatte di legno e lamiere rimangono ferite decine di persone. Quando possono, i genitori portano i figli in braccio o sulle spalle, per evitare che restino ore con i piedi nell'acqua gelata. Asciugare vestiti, coperte, tappeti è praticamente impossibile. Non c'è abbastanza carburante e la poca legna che si trova, estremamente costosa, si conserva per cucinare e riscaldarsi.
Intanto l'esercito di Tel Aviv avanza. Da quando il cessate il fuoco è cominciato Israele ha continuato ad allargare le aree di occupazione Gaza, fino ad arrivare a controllare il 60% dell’intera Striscia.