da Viottoli - 1999
Altre riflessioni sul cammino comunitario
Il mio ingresso in Comunità di Base risale al settembre di due anni fa. L’incontro con la comunità ha rappresentato, per me, il punto di arrivo di un percorso di ricerca che si prolungava da tempo. Mi sono sentita subito accolta e accettata con affetto spontaneo e questo è stato molto importante per me.
Troppe volte ho vissuto la chiusura di comunità, gruppi, associazioni, di fronte alla richiesta implicita o esplicita di appartenenza, perché, prima di esservi ammessi, era necessario superare l’esame, verificare che idee e tendenze non fossero in contrasto o, per meglio dire, “diverse” rispetto a quelle del gruppo, impedendo in questo modo al gruppo stesso di confrontarsi e di crescere nell’accettazione della diversità. Questo, per fortuna, non succede in CdB dove, in questi due anni, ho incontrato le persone più diverse, di “passaggio”, o rimaste con noi per un periodo più lungo. Ognuna di loro ha regalato a me ed alla Comunità qualcosa di sé e questo qualcosa ci è rimasto nel cuore e ci ha arricchito, nel confronto e nel dialogo.
Come ho vissuto e come vivo la Comunità? Beh, per la prima volta ho trovato delle persone, uomini e donne, con i quali mi sento “in comunione”, in sintonia, sia di pensiero che di intenti. Certo, ognuno di noi ha un suo percorso personale, ma la ricchezza dell’esperienza, della quotidianità di ognuno viene portata in Comunità e condivisa con gli altri/e; i percorsi di accoglienza, di solidarietà, di fede e di ricerca, personali e comunitari, si intrecciano in momenti condivisi dal gruppo, ognuno/a di noi porta il proprio contributo che diventa patrimonio comune e questo mi aiuta a crescere nel mio cammino interiore e a trasportare un po’ di entusiasmo, di solidarietà, di impegno, di amore nella mia vita quotidiana.
Momenti a cui ormai non posso più rinunciare sono il gruppo biblico, in cui il confronto e la ricchezza delle riflessioni e dei vissuti di ognuno/a mi stimola a mettermi in discussione, interpella sollecita, mi sa scegliere, mi fa "muovere" e camminare, pur trattanti errore difficoltà, nella direzione scelta e le cure estive, nella quale condividere con fratelli sorelle le riflessioni, la preghiera e la lode a Dio, che alimenta la mia piccola fede e la fa crescere.
Ringrazio tutti i fratelli e le sorelle della Comunità e tutte le persone che hanno attraversato o fatto un pezzo di cammino con noi, li ringrazio per quanto mi hanno dato e continuano a darmi, per il loro impegno, molto più grande del mio, che fa “vivere” la Comunità e ringrazio Franco, nostro padre spirituale, che, con molta saggezza, dolcezza e amore, ci è compagno di strada.
Amabile Picotto
Premetto che, prima di far parte della comunità di base, partecipavo alla messa molto raramente e con scarso coinvolgimento. Quello che pativo di più era il ritualismo quasi ossessivo (alzarsi, sedersi, farsi il segno della croce…) e il dover <<subire>> spesso delle omelie che non mi coinvolgevano.
Ora la celebrazione eucaristica, con il gruppo biblico settimanale, è per me il momento che vivo con grande emozione, perché sento che fa proprio parte della mia vita e che, anzi, è molto legato agli altri aspetti della mia vita lavorativa e affettiva.
L’eucarestia, nella nostra comunità, è momento molto intenso di preghiera e di confronto. Ogni domenica il gruppo che prepara il momento eucaristico, con grande libertà, può scegliere uno dei canoni dal libro delle preghiere eucaristiche (raccolta nata nella nostra cdb) oppure <<costruire>> un canone che rifletta meglio il percorso del gruppo. La predicazione viene gestita a turno da uno dei quattro gruppi biblici e, quindi, riflette sensibilità diverse, ed è per questo che, secondo me, il confronto è arricchente e stimolante: è stupefacente come per ognuno/a di noi lo stesso passo biblico possa suscitare riflessioni diverse.
Un altro aspetto che vivo molto intensamente è il momento dello spezzare il pane. Valorizziamo questo segno proprio come simbolo della condivisione. Spezzare il pane, come faceva Gesù, ci indica la via per metterci alla sua sequela: saper spezzare il nostro pane, il nostro tempo, il nostro denaro, la nostra casa e poi condividere gioie, dolori, fatiche ed emozioni.
Fiorentina Charrier