venerdì 26 ottobre 2007

INCONTRO TRA MONS. BAGNASCO E "NOI SIAMO CHIESA"

Ricevo tramite e-mail e pubblico.
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Cari tutti,

dopo l'incontro che ho avuto con mons. Bagnasco c'è stata una polemica tra me e il direttore di Avvenire . Mi sembra giusto darne notizia. Ti incollo qui di seguito lo scambio di mail. Ognuno può giudicare.
Come sempre un abbraccio di pace Vittorio Bellavite


Lettera al Direttore dell’Avvenire

Sig. Direttore,
ieri il quotidiano da Lei diretto ha dato notizia dell'udienza concessa da Mons. Bagnasco a me in quanto portavoce di "Noi Siamo Chiesa", senza informare dei contenuti della stessa che avevo diffuso alla stampa nel pomeriggio di mercoledì 10 con il comunicato che Le allego. Le chiedo di cortesemente pubblicare anche il mio testo che, peraltro, all'inizio ed alla fine, concorda, quasi alla lettera, con quello del portavoce della CEI. Dico ciò per rispetto dei lettori oltre che per correttezza nei confronti di Mons. Bagnasco e di "Noi Siamo Chiesa".
Invio questa mail per conoscenza alla segreteria generale ed all'Ufficio stampa della CEI.
Cordialmente.
Vittorio Bellavite


Per ulteriori eventuali chiarimenti mi può chiamare per telefono. Grazie.

12 ottobre 2007


Risposta del Direttore dell’Avvenire

Illustre Signore,

la notizia relativa all'incontro che Ella ha avuto con l'Arcivescovo Bagnasco, nella formulazione con cui è stata pubblicata su Avvenire dell'!1 ottobre, l'abbiamo ricevuta dall'Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale italiana. Dunque, almeno la correttezza nei confronti del Presidente della Cei dovrebbe essere salva.
Quanto alla correttezza nei Suoi riguardi, ritengo di non averla mai intaccata, nonostante le contumelie che Ella ha costantemente dedicato al nostro libero giornale.
Con rispetto.
Dino Boffo
15 ottobre 2007


Replica


Signor Direttore,
prendo atto del fatto che non vorrà dare seguito alla mia legittima richiesta di pubblicare i contenuti del mio incontro con mons. Bagnasco che ho descritto nel mio comunicato del 10 ottobre.
Quanto alle mie “contumelie” nei confronti del suo giornale, mi piacerebbe sapere quando ciò sarebbe successo e in quale contesto. Io non lo so. Ho sempre e solo detto, in più occasioni e portando fatti concreti, che Avvenire non è il quotidiano di tutto il mondo cattolico italiano perché non dà voce a tutte le posizioni che vi sono presenti. Ciò ho anche detto a mons. Bagnasco.
Quanto invece alla Sua pretesa correttezza nei confronti di “Noi Siamo Chiesa” e di me personalmente, Le faccio presente che nel gennaio del 1996, quando fu presentato alla stampa l’Appello dal popolo di Dio, Avvenire lo criticò aspramente ma senza pubblicarne il testo. In seguito, fino ad oggi, in modo ininterrotto e rigoroso, c’è stato sul Suo giornale un completo silenzio sulle attività, i documenti ed i convegni di “Noi Siamo Chiesa” (per Sua informazione Le unisco lo stesso appunto che, in proposito, ho consegnato a mons. Bagnasco). In questo modo, il Suo giornale, che Lei definisce “libero”, censura, in modo poco professionale, tutte le informazioni necessarie a chi legge per farsi una corretta opinione sulle questioni trattate.
Distinti saluti
Vittorio Bellavite

16 ottobre 2007

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Cara, caro,
ti incollo qui di seguito il comunicato che ho scritto dopo l'incontro che ho avuto con Mons. Bagnasco questa mattina 10 ottobre . Non ho molto da aggiungere se non la constatazione che si è verificato un fatto che non avveniva -incredibile a dirsi- da decenni. Quindi qualcosa potrebbe muoversi.
Shalom Vittorio


Comunicato Stampa
Il Presidente della CEI Mons. Angelo Bagnasco ha incontrato oggi il portavoce di “Noi Siamo Chiesa” Vittorio Bellavite che ha dichiarato “Mons. Bagnasco sa ascoltare”

Oggi 10 ottobre il Presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI) Mons. Angelo Bagnasco ha ricevuto il portavoce di “Noi Siamo Chiesa” (NSC) Vittorio Bellavite il quale, dopo l’incontro, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Ho, prima di tutto, ringraziato Mons. Bagnasco per questo incontro, del tutto inedito a questo livello, con un rappresentante del cattolicesimo critico. Gli ho subito premesso che “Noi Siamo Chiesa” non chiede alla CEI alcun riconoscimento perché non ve ne è alcun bisogno.

Gli aderenti ed i simpatizzanti di NSC sono, da sempre ed a pieno titolo, all’interno della Chiesa cattolica non solo in virtù del battesimo ma anche in relazione ai legami ed alle presenze che essi hanno nella comunità ecclesiale.

Gli ho anche aggiunto che mi sentivo, in un certo senso, rappresentante, quasi delegato, di un’area più vasta di quella di NSC, un’area che da tempo non riesce più a interloquire con la gerarchia e che è in una condizione di profondo disagio per gli orientamenti che, negli ultimi tempi, stanno prevalendo ai vertici della Chiesa.

Ho esposto a Mons.Bagnasco le iniziative di NSC e gli ho consegnato i nostri documenti ed i nostri libri. Poi ho insistito sulle seguenti questioni che vanno nella direzione di una svolta concreta nella gestione della Chiesa italiana :

---necessità di un maggiore ascolto all’interno della Chiesa, del riconoscimento della diversità delle opinioni e di una maggiore partecipazione dal basso del popolo di Dio nella comunità ecclesiale. Da questo punto di vista il quotidiano controllato dalla CEI, “Avvenire”, non sembra affatto il giornale di tutti i cattolici italiani ma solo espressione delle posizioni ufficiali;

---impegno, non solo verbale, per un ruolo maggiore delle donne nella Chiesa (a partire dalla valorizzazione delle teologhe e dall’assunzione di un linguaggio inclusivo nella liturgia);

---possibilità di facilitare l’uso del cosiddetto terzo rito nella penitenza;

---migliore approccio pastorale nei confronti degli omosessuali, anche riattivando un gruppo di lavoro già funzionante, fino a due anni, fa presso la CEI;

---esame della condizione di quei preti sposati che siano disponibili a riprendere ruoli pastorali nella Chiesa;

---messa in discussione del livello, più che mediocre, con cui spesso la Parola di Dio viene presentata durante le omelie domenicali;

---riapertura della discussione sul ruolo dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole dello Stato;

---ugualmente radicale rinnovamento della pastorale nei confronti dei divorziati risposati. In conclusione ho criticato la gestione del Convegno della Chiesa italiana a Verona (ottobre 2006) per la mancanza di pluralità nell’espressione delle diverse posizioni presenti nel mondo cattolico e per la scarsità del tempo concesso al dibattito (una situazione simile sembra prospettarsi per la prossima Settimana Sociale dei cattolici italiani a Pistoia).

Ho ugualmente criticato l’eccessivo interventismo della CEI nella politica italiana (legge sui DICO, testamento biologico ed altro).

Ho concluso consegnando a Mons. Bagnasco gli Atti del Convegno sulla povertà nella Chiesa tenutosi a Milano nello scorso marzo. Questo incontro, partendo da posizioni anticoncordatarie, aveva chiesto a tutti i vescovi di informare sulla pubblicità che essi danno ai bilanci delle Curie diocesane, degli Istituti per il Sostentamento del clero e dei fondi dell’ottopermille. Le risposte ricevute, alcune delle quali, del resto, del tutto vaghe, sono state dieci su 225 diocesi interpellate. Ciò denota, a mio giudizio, una evidente mancanza di trasparenza nella gestione delle risorse controllate dalle autorità ecclesiastiche.

Mons. Bagnasco ha preso atto della mia dichiarazione iniziale (NSC non chiede alcun riconoscimento), ha ascoltato con attenzione quanto gli ho detto, ribadendo, in conclusione, che le posizioni della Chiesa sono ben fondate e consolidate nel tempo”.

L’incontro, durato circa trentacinque minuti, si è svolto presso l’Istituto delle suore Ravasco a Roma. Esso era stato richiesto da “Noi Siamo Chiesa” per una delegazione (e non solo per il suo portavoce) quando Mons. Bagnasco fu nominato Presidente della Cei nel marzo scorso.
Noi Siamo Chiesa
Roma, 10 ottobre 2007

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