NOI SIAMO CHIESA
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COMUNICATO STAMPA
L’incontro “amichevole” tra Benedetto XVI e Bush è uno scandalo per i cristiani
Le caratteristiche dell’incontro di oggi di Benedetto XVI con il Presidente Bush, dopo quello altrettanto fuori da ogni stile diplomatico sui prati della Casa Bianca di aprile, indicano una svolta radicale nei confronti delle posizioni di Giovanni Paolo II.
Papa Wojtyla aveva sempre tenuto una linea di riserva nei confronti della guida della nazione americana e, in particolare, aveva denunciato la guerra in Iraq, che adesso viene invece riconosciuta e, nei fatti, accettata.
E’ un accordo con un leader che è contestato in gran parte del mondo, ormai dal basso consenso in patria e al termine del suo mandato. Non si capisce questa posizione di Benedetto XVI se non con la volontà di premiare le posizioni antiabortiste del Presidente e contemporaneamente di lanciare un messaggio di simpatia preferenziale verso l’Occidente e, al suo interno, verso la sua nazione guida.
Questo messaggio viene diffuso in tutto il mondo dal programmato e straordinario impatto mediatico dell’incontro di questa mattina.
I danni di questa decisione sono enormi se si tiene presente che centinaia di milioni di persone nel mondo, e non solo nell’islam, ritengono il Presidente Bush un criminale di guerra e il leader di una grande potenza militare che vuole dominare un mondo pieno di disuguaglianze e di ingiustizie delle quali essa è la principale responsabile.
Molti cattolici e cristiani sono disorientati e molti sono scandalizzati ritenendo che questa posizione di oggi di Benedetto XVI è in diretta contraddizione con la missione universale della Chiesa e con il Vangelo della liberazione e della pace fondata sulla giustizia.
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COMUNICATO STAMPA
L’incontro “amichevole” tra Benedetto XVI e Bush è uno scandalo per i cristiani
Le caratteristiche dell’incontro di oggi di Benedetto XVI con il Presidente Bush, dopo quello altrettanto fuori da ogni stile diplomatico sui prati della Casa Bianca di aprile, indicano una svolta radicale nei confronti delle posizioni di Giovanni Paolo II.
Papa Wojtyla aveva sempre tenuto una linea di riserva nei confronti della guida della nazione americana e, in particolare, aveva denunciato la guerra in Iraq, che adesso viene invece riconosciuta e, nei fatti, accettata.
E’ un accordo con un leader che è contestato in gran parte del mondo, ormai dal basso consenso in patria e al termine del suo mandato. Non si capisce questa posizione di Benedetto XVI se non con la volontà di premiare le posizioni antiabortiste del Presidente e contemporaneamente di lanciare un messaggio di simpatia preferenziale verso l’Occidente e, al suo interno, verso la sua nazione guida.
Questo messaggio viene diffuso in tutto il mondo dal programmato e straordinario impatto mediatico dell’incontro di questa mattina.
I danni di questa decisione sono enormi se si tiene presente che centinaia di milioni di persone nel mondo, e non solo nell’islam, ritengono il Presidente Bush un criminale di guerra e il leader di una grande potenza militare che vuole dominare un mondo pieno di disuguaglianze e di ingiustizie delle quali essa è la principale responsabile.
Molti cattolici e cristiani sono disorientati e molti sono scandalizzati ritenendo che questa posizione di oggi di Benedetto XVI è in diretta contraddizione con la missione universale della Chiesa e con il Vangelo della liberazione e della pace fondata sulla giustizia.
Vittorio Bellavite
Roma, 13 giugno 2008
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