sabato 24 gennaio 2009

OLMERT IN ALTRA EDIZIONE

Moni Ovadia su L'Unità 17 gennaio riporta il pensiero di un Olmert inedito, decisamente diverso da quello che abbiamo conosciuto in queste settimane, disposto al dialogo con Hamas. Lo scritto risale al 29 settembre del 2008.

Nei giorni scorsi sulla Stampa di Torino è apparso un articolo a firma di Barbara Spinelli che dovrebbe essere letto da tutti coloro che vivono con dolore ed angoscia il conflitto che ha come teatro Gaza e i territori israeliani al suo confine. Lo scritto della Spinelli appassionato e lungimirante riporta le parole sconcertanti di un Ehud Olmert insolito riprese da un intervista rilasciata dall'ex primo ministro israeliano il 29 settembre 2008 a Yedioth Aharonot, il principale quotidiano in Israele.

In sintesi Olmert invitava la politica israeliana a concentrarsi sul proprio fardello di colpe, non per negare le colpe degli altri attori del conflitto, ma per abbandonare la logica ottusa e ossessiva della forza militare, per ritrovare l'unico vero valore: la pace, perseguibile solo al prezzo di smantellare le colonie e di restituire quasi tutti se non tutti i territori, compresa una parte di Gerusalemme ai palestinesi. Olmert riconosceva anche una certa cecità israeliana con questi accenti: "Per quarant'anni abbiamo rifiutato di guardare la realtà con gli occhi aperti…".

Noi, amici dei due popoli e per questo solidali con i palestinesi non contro Israele, ma perché Israele abbia un futuro di pace e non di gendarme di un popolo in una gabbia e di signore della distruzione, da lustri cerchiamo di spezzare le cecità di una visione ottusamente nazionalistica e succube dei Coloni più estremisti per sollecitare a trovare la via del dialogo anche con Hamas invece che pretendere di cancellare con la forza una formazione politica democraticamente eletta.

Molto più efficace sarebbe per contrastare democraticamente Hamas liberare dalle carceri israeliane Morwan Barghouti, forse l'unica figura di palestinese laico attualmente in grado di restituire credibilità a Fatah e firmare una pace definitiva con Israele.

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