lunedì 9 febbraio 2009

IL GRUPPO PROMOZIONE DONNA.doc

IL  GRUPPO PROMOZIONE  DONNA

e

IL  FORUM  UOMO-DONNA

 

 

da molto tempo operanti nell’ambito della Chiesa Ambrosiana, unendosi ad altre, purtroppo poche, voci libere e consapevoli e di fronte ai recenti gravissimi episodi di stupro, alla faciloneria enfatica di giudizi che da certe parti politiche e sociali vengono emessi, e al megafono mediatico, nonché ai silenzi e alle omissioni spesso clamorose della Chiesa in genere

 

DENUNCIANO

 

a)     l’equivoco del linguaggio a proposito di questo tipo di violenza, che è sempre violenza di UOMINI contro donne, prima ancora che di stranieri e di italiani (familiari e non); violenza che rivela in modo assolutamente evidente il perdurante carattere patriarcale e maschilista della nostra società, di cui tutti siamo corresponsabili,

 

b)     la distorsione e la superficialità di certi uomini politici che, di fronte a fatti così gravi, lesivi della dignità e incolumità delle donne, comunque e dovunque accadano, si lasciano andare ad esternazioni offensive e qualunquiste, dando per scontato e giustificando un modello di donna funzionale all’uomo e sempre possibile vittima di stupro e di uomo-padrone sempre possibile stupratore

 

PROPONGONO  E  RECLAMANO

 

1)     che nei dibattiti mediatici a seguito di stupri non prevalgano gli aspetti scandalistici o pregiudiziali, ma se ne parli come di un problema serio, coinvolgendo prevalentemente le donne e non come pretesto per discriminazioni e razzismi,

2)     di oscurare tutti i siti di stupro su INTERNET,

3)     di ripristinare i finanziamenti ai Centri Anti-violenza (ridimensionati al minimo dall’attuale governo),

4)     di promuovere corsi formativi sulla relazione uomo-donna e sulla sessualità, da tenersi presso scuole e centri di aggregazione giovanile sia laici che ecclesiali,

5)     di attivare uno sveltimento dei processi per stupro, tenendo conto della gravità incontestabile del reato e della giusta commisura della pena,

6)     di promuovere e curare con i debiti mezzi, negli ambiti educativi e formativi, culturali ed ecclesiali, l’uso del linguaggio di genere, al fine di mettere in risalto, come concreta attuazione di parità, la componente femminile che rappresenta la metà dell’umanità,

7)     di trovare le modalità per interpellare le donne della base circa i problemi che le riguardano direttamente.

 

 

Milano, 1 febbraio 2009

 

 

 

 

 

 

Si prega, gentilmente, di dare la massima diffusione a questo documento. Grazie