martedì 3 marzo 2009

RICEVO E PUBBLICO MOLTO VOLENTIERI

 
Caro franco,
peccato  che quest'estate non siamo riusciti a vederci,
sarà per un'altra volta, comunque sento che camminiamo sempre insieme e questa ultima nostra iniziativa penso lo dimostri.
 
Ti invio  un recente documento che abbiamo stilato insieme ad altre comunità parrocchiali di Palermo "sull'estraneamento della Chiesa dalla società contemporanea". Documento firmato da cinque sacerdoti (Scordato, Giuè, Romano, Stabile, Fasullo) e da più di trecento fedeli e inviato al vescovo di Palermo.
 
L'iniziativa che stà crescendo in adesioni (è ancora possibile farlo) è stata attenzionata con articoli su Repubblica e giornali locali.
A quanto pare il popolo di Dio stà cominciando a capire quanto la chiesa gerarchica si è allontanata dalle persone.
 
 
Sull'estraneamento della Chiesa dalla società contemporanea

Molti fatti con i quali veniamo in contatto ci dicono che oggi la Chiesa si trova in una situazione di progressivo estraneamento rispetto al mondo contemporaneo. Molti uomini e donne, specialmente tra i giovani, avvertono da parte loro una radicale scollamento dalla Chiesa. In breve, fra Chiesa e società si è determinata una frattura sulla libertà di coscienza, i diritti umani fuori e dentro la stessa Chiesa, il pluralismo religioso e la laicità della politica e dello Stato. La Chiesa appare ripiegata su se stessa e incapace di dialogare con gli uomini e le donne del nostro tempo.

Siamo molto preoccupati per le conseguenze negative che tale perdurante situazione produce per un annuncio credibile del Vangelo. Per questo, ci sembra saggio riprendere e rilanciare la feconda intuizione di Giovanni XXIII nel suo discorso di apertura del Concilio Vaticano II: quella di «un balzo in avanti» per una testimonianza ed un annuncio cristiani che possano rispondere «alle esigenze del nostro tempo».

Il tentativo in atto di contenere lo Spirito del Concilio è, a nostro avviso, un grave errore che, se perseguito fino in fondo, non può che aumentare in modo irreparabile lo steccato tra Chiesa e mondo, Vangelo e vita, annuncio e testimonianza. A noi sembra che l'insistere sulla riaffermazione di norme e visioni anti-storiche o, addirittura, non biblicamente fondate se non a volte anti-cristiane, non aiuti la credibilità ecclesiale nell'annuncio del regno di Dio. Vanno ripensati, ad esempio, le questioni riguardanti l'esercizio effettivo della collegialità episcopale e del primato papale, i criteri nella nomina dei vescovi, la condizione dei separati, dei divorziati e delle persone omosessuali, l'accesso delle donne ai ministeri ecclesiali, la dignità del morire…

Vogliamo una Chiesa che si fidi solo della forza libera e mite della fede e della grazia di Dio, che non imponga mai a nessuno le proprie convinzioni sui problemi dell'etica e della politica.

Vogliamo una Chiesa che pratichi la compassione e trovi nella pietà la sua gloria. E faccia sue le parole che il santo padre Giovanni XXIII incise sul frontone del Concilio: «Oggi la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia piuttosto che della severità. Essa ritiene di venire incontro ai bisogni di oggi non rinnovando condanne ma mostrando la validità della sua dottrina. La Chiesa vuol mostrarsi madre amorevole di tutti, benigna, paziente, piena di misericordia e di bontà, anche verso i figli da lei separati».

Vogliamo una Chiesa che sappia dialogare con gli uomini e le donne e le loro culture, senza chiusure e condizionamenti ideologici, e impari ad ascoltare e a ricevere con gioia le cose vere e buone di cui gli interlocutori sono portatori. La verità e la bontà sono di Dio, il quale le dà a tutti gli uomini e non solo ai cristiani.

Vogliamo che al centro della Chiesa venga messo il Vangelo e la sua radicalità. Solo così la Chiesa potrà essere vista e sperimentata come "esperta in umanità".

E' tempo che, senza paura, nella Chiesa e nella città prendiamo la parola da cristiani adulti e responsabili, per una credibilità e veracità ecclesiale.



Primi firmatari:


Barbera Giuseppe

Fasullo Nino

Garbo Rosellina

Giuè Rosario

Impellitteri Tommaso

Passarello Teresa

RestivoTeresa

Romano Franco

Romeo Zina

Rumore Rosanna

Scordato Cosimo

Stabile Francesco Michele

Inviare l'adesione al seguente indirizzo e-mail: chiesacitta@libero.it
 
 
Un mese fa, inoltre, abbiamo svolto un referendum in comunità, coinvolgendo circa trecento persone, su un testo relativo al Testamento biologico.
Il 99% si è espresso sulla liceità di utilizzare tale strumento.
 
Caro Franco, sembra proprio che a  Palermo stia accadendo qualcosa di bello.
 
Tanti saluti
Nino Spitalieri