Manca più di un anno, ma il comitato promotore è già in piena azione. Si stanno stipulando accordi con ristoratori e operatori turistici per abbattere i prezzi. Il comune nella persona dell'assessore al turismo, le Banche San Paolo e Crt e l'opera diocesana collaborano all'evento che, con la crisi della FIAT, potrebbe portare pellegrini, turisti e un fiume di denaro.
Come sempre devozione e commercio, preghiere e soldi costituiscono delle accoppiate inossidabili, vere strutture portanti della chiesa cattolica in tutto il mondo. Una delle capacità di costante rinnovamento cattolico consiste non tanto nel discorso teologico, ma nel mercato del tempio. A questo aspetto imprenditoriale sono state rivolte alcune critiche che, con la consueta disinvoltura, sono state respinte dal biblista Ghiberti a nome della curia.
Ecco le sue parole comparse su Repubblica del 13 marzo nell'intervista a cura di Paolo Griseri.
Monsignor Ghiberti, non la colpisce la scelta di sponsorizzare alcune parti del percorso?
"Non è la prima volta che accade. Nella precedente ostensione, ad esempio,
Queste sponsorizzazioni non turbano il percorso spirituale di avvicinamento al lenzuolo?
"Di fronte alla Sindone ognuno va solo ed è solo.
A quella organizzazione gli sponsor sono proprio necessari?
"Ci siamo posti il problema se ritornare al 1978, quando l'Ostensione vene organizzata con pochissimi soldi. Fu un'esperienza molto difficile per i pellegrini costretti a code di ore sotto il sole, obbligati a pigiarsi in lunghe code senza una organizzazione che regolasse il flusso. Ci siamo detti che non si poteva tornare a qell'esperienza".
Per questo vi rivolgete alle aziende?
"Certamente, cerchiamo di alleviare l'attesa dei pellegrini offrendo loro opportunità di raccoglimento prima dell'ingresso in Duomo. Questa organizzazione costa e questi costi, soprattutto in un momento difficile dal punto di vista economico, non possono essere interamente sopportati dalla Chiesa o dalle istituzioni. Da qui l'appello alle aziende private".