Il progetto è chiaro: spegnere ogni spazio di pensiero, di coraggio civile, di risposta critica. Il taglio dei fondi allo spettacolo è una vendetta miope e vile tesa ad affamare le persone che attraverso quella forma di espressione si oppongono al padrone e ai suoi bravi e per fare questo colpisce decine di migliaia di famiglie di lavoratori, distrugge professionalità secolari, parte pulsante di quell'eccellenza italiana di cui il Paese va giustamente fiero. Questo esecutivo mostra disprezzo per milioni di cittadini italiani che si vogliono nutrire non solo di sbobba televisiva ma anche di un cibo per l'anima, che voglio dare ai propri figli un'occasione insostituibile di formazione alta e profonda della loro interiorità. L'obiettivo che si propone questa mannaia è quello di impoverire culturalmente e spiritualmente l'Italia per farne la fotocopia dei governanti più rozzi e impresentabili, un'Italia che dietro alla crosta mediatica sia sempre più sola nel consesso delle nazioni sviluppate, un'Italia inebetita, un'Italia strapaese da reality perché spolpata di ogni identità specifica. In breve un paese senz'anima.