sabato 3 ottobre 2009

LA SPIRITUALITA’ DELLA BICICLETTA

Andate, dice a ogni svolta del vangelo.

Per essere con te sulla tua strada occorre andare,

anche quando la nostra pigrizia ci scongiura di sostare,

tu ci hai scelto per essere in un equilibrio strano,

un equilibrio che non può stabilirsi né tenersi

se non in movimento, se non in uno slancio,

un po' come in bicicletta che non sta su senza girare,

una bicicletta che resta appoggiata contro un muro

finché qualcuno non la inforca per farla correre veloce sulla strada.

La condizione che ci è data è un'insicurezza universale, vertiginosa.

Non appena cominciamo a guardarla la nostra vita oscilla, ci sfugge.

Noi non possiamo star dritti se non per marciare,

se non per tuffarci in uno slancio di carità.

Tutti i santi che ci sono dati per modello, o almeno molti,

erano sotto il regime delle assicurazioni,

una specie di società assicurativa spirituale

che li garantiva contro i rischi e le malattie

e che prendeva a suo carico anche i loro parti spirituali.

Avevano tempi ufficiali per pr3egare e metodi per fare penitenza.

Tutto un codice di consigli e di divieti.

Ma per noi è in un liberalismo un po' pazzo

che gioca l'avventura della tua grazia.

Tu ti rifiuti di darci una carta stradale.

Il nostro cammino si fa di notte.

Ciascun atto da fare al suo turno si illumina come uno scatto di segnali.

Spesso la sola cosa garantita è questa fatica regolare,

dello stesso lavoro ogni giorno da fare, della stessa vita da ricominciare,

degli stessi difetti da correggere, delle stesse sciocchezze da non ripetere.

Ma al di là di questa garanzia tutto il resto è lasciato alla tua fantasia,

che si mette a suo agio con noi.

(Madelein Delbrel)