MILANO - Una lesbica può essere una buona madre che cresce i suoi figli secondo «uno schema tipicamente familiare». Lo stabilisce un provvedimento del tribunale dei minorenni di Milano. La vicenda riguarda due fratellini di 9 e 7 anni concepiti con l´inseminazione artificiale da una donna che ha una relazione con un´altra donna. Nel 2003 la madre naturale si separa dalla compagna e va a vivere con un´altra donna. Per un po´ i figli continuano a incontrare periodicamente l´ex della mamma. Ma poi quest´ultima si oppone: gli incontri, dice, causano nervosismo e aggressività nei due bambini.
La ex invoca il diritto di visita e fa ricorso. Il tribunale dei minorenni lo respinge: solo i genitori possono avanzare una richiesta di questo tipo e lei non lo è. I giudici esprimono due preoccupazioni: che i piccoli avvertano una confusione di ruoli e che l´interruzione dei rapporti con la ex compagna della madre li possa far soffrire. Trasmette così gli atti alla procura minorile che ordina una consulenza tecnica. I periti constatano l´adeguatezza della madre come genitrice ma ritengono che l´interruzione dei rapporti con l´altra donna non li turbi. «Il tribunale spiega Marzia Simionato, l´avvocato della madre naturale - ha riconosciuto che un genitore omosessuale può essere un buon genitore». Intanto, i due bambini hanno conosciuto il loro padre biologico, legato a un altro uomo.
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