martedì 30 giugno 2015

TESTO E COMMENTO

Quanto sono amabili le tue dimore
Signore, Dio onnipotente

L'anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.

Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.

Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore, Dio onnipotente
mio re e mio Dio.

Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.

Beato l'uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.

Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente;
anche la prima pioggia
l'ammanta di benedizioni.

Cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a Dio in Sion.

Signore, Dio onnipotente, ascolta la mia preghiera,
porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.

Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.

Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
che mille nella mia casa;
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.

Perché sole e scudo è il Signore Dio;
il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene
a chi cammina nell'integrità.

Signore,Dio onnipotente,
beato l'uomo che in te confida.



Questo salmo è un canto dei pellegrini ed è un salmo adatto ad accompagnarci nella quotidianità.

Nella fatica del cammino ci consola la presenza di Dio e, l'uomo di fede leva il suo canto per manifestare a Dio la sua fiducia e la sua gioia ma anche la sua nostalgia per il tempo che non c'è più.

Nonostante le difficoltà riesce ad esprimere la sua gratitudine e a vedere la presenza di Dio nelle piccole cose.

E' per me difficile pensare che dalla nostalgia, dalla fatica del cammino si levi un canto di lode, di gioia e di ringraziamento.

Ti prego o Dio

rendimi capace di lodarti per tutti i fiori che nascono sul mio cammino e fa che la nostalgia non prevalga sulla speranza, sulla fiducia.

Aiutami a riporre in Te la mia fiducia e la mia speranza.

Franca Gonella

Predicazione del 21 giugno 2015