Quanto sono amabili le tue dimore Signore, Dio onnipotente L'anima mia anela e desidera gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente. Anche il passero trova una casa e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore, Dio onnipotente mio re e mio Dio. Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. Beato l'uomo che trova in te il suo rifugio e ha le tue vie nel suo cuore. Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente; anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni. Cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion. Signore, Dio onnipotente, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe. Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato. Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri che mille nella mia casa; stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende dei malvagi. Perché sole e scudo è il Signore Dio; il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina nell'integrità. Signore,Dio onnipotente, beato l'uomo che in te confida. Questo salmo è un canto dei pellegrini ed è un salmo adatto ad accompagnarci nella quotidianità.
Nella
fatica del cammino ci consola la presenza di Dio e, l'uomo di fede
leva il suo canto per manifestare a Dio la sua fiducia e la sua gioia
ma anche la sua nostalgia per il tempo che non c'è più.
Nonostante
le difficoltà riesce ad esprimere la sua gratitudine e a vedere la
presenza di Dio nelle piccole cose.
E'
per me difficile pensare che dalla nostalgia, dalla fatica del
cammino si levi un canto di lode, di gioia e di ringraziamento.
Ti
prego o Dio
rendimi
capace di lodarti per tutti i fiori che nascono sul mio cammino e fa
che la nostalgia non prevalga sulla speranza, sulla fiducia.
Aiutami
a riporre in Te la mia fiducia e la mia speranza.
Franca
Gonella
Predicazione
del 21 giugno 2015
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