Non crederemo mai al diritto del più forte,
al linguaggio delle armi,
alla potenza dei potenti.
Noi vogliamo credere ai diritti dell'uomo,
alla mano aperta,
alla potenza dei non-violenti.
Non crederemo mai che non dobbiamo occuparci
di quanto succede lontano da noi.
Vogliamo credere che il mondo intero
è casa nostra,
un campo in cui seminiamo,
e in cui tutti mietono quello che tutti hanno seminato.
Non crederemo mai che non possiamo combattere
l'oppressione altrove,
se tolleriamo l'ingiustizia vicino a noi.
Vogliamo credere che il diritto è unico,
qui come là,
e che noi non saremo mai liberi
fintanto che un solo uomo è in schiavitù.
Non crederemo mai che la guerra e la fame sono inevitabili,
e la pace inaccessibile.
Vogliamo credere alle piccole azioni,
all'amore dalle mani nude,
alla pace sulla terra.
Non crederemo mai che ogni pace è vana.
Non crederemo mai che il fallimento
e la morte saranno la fine.
Osiamo credere sempre e malgrado tutto
nell'uomo nuovo.
Osiamo credere al sogno di Dio stesso:
nuovi cieli e nuova terra,
in cui abiteranno la giustizia e l'amore.
(Acat)