Virginia Mariani*
Sera
d’estate calda e calorosa quella di sabato 22 luglio a Ostuni nel
chiostro di S. Francesco in pieno centro, sera che dalle ore 19 alle 23 è
stata dedicata alla prima apostola cristiana, Maria Maddalena.
L’incontro ecumenico, fortemente voluto da fra Ettore Marangi,
conosciuto nel periodo dell’Assemblea di Graz dedicata alla
“Riconciliazione”, ha visto nella prima parte gli interventi di Maria
Soave Buscemi, biblista e missionaria laica in Brasile, di chi scrive,
della comunità battista di Mottola e già segretaria nazionale della
FDEI, e di Lia Caprera dell’Associazione “Io Donna-Centro Anti violenza”
di Brindisi.
Tutti
gli interventi con le loro sfumature sono stati spiritualmente
convergenti nel testimoniare esperienze di vita e di fede, nel
dichiarare lo stesso anelito alla parità di genere e all’eliminazione di
qualsiasi forma di patriarcato che, presupponendo il potere del più
forte sul più debole o comunque credendo nell’esistenza di esseri
inferiori, è la causa di ogni violenza non soltanto sulle donne, ma
anche sui minori, sugli anziani e sulla natura.
Come pure evidenziato
dal servizio del TG3 regionale, il ruolo delle donne è un problema più
presente nella chiesa cattolica: sebbene anche dopo la Riforma
protestante le donne dovessero rispettare una sorta di regola, quella
delle 3 K (Kochen – cucina, Kinder – figli, Kirche – chiesa), è emerso
chiaramente che nel chiese evangeliche le donne sono pastore, diacone o
anziane e si cerca di curare il linguaggio perché sia inclusivo e non
sessista.
Alle
21 in corteo ci si è recati nel piazzale della Cattedrale quasi
provocatoriamente a dimostrare che all’interno ancora non vi è spazio
per le donne e per i loro doni che sin dalle origini del Cristianesimo
erano di profezia e guida: qui abbiamo condiviso pensieri e pregato per
una chiesa e una società “sempre da riformare”.
Questo momento è stato
arricchito da musica e da una performance dall’artista Miriam
Duquedepaiva che strappava teli bianchi su cui erano state scritte frasi
tramandante dalla Storia della chiesa contro le donne.
Sin
dalla Creazione Dio ci ha affidato le sue creature e ci ha detto di
dare loro un nome: dobbiamo ricordarci che ciò che non ha un nome non
esiste e ciò che non esiste, più che superare i possibili ostacoli,
chiama a responsabilità chi ha posto dei limiti sul cammino delle chiese
cristiane.
* chiesa battista di Mottola