domenica 16 dicembre 2018

LA BUONA NOVELLA – 5

 

La presentazione integrale dei testi de "La Buona Novella" di Fabrizio De Andrè  prosegue col lato b della raccolta. Lasciata Maria, madre o che sta per diventarlo, la ritroviamo anni dopo quando Gesù, appena condannato, è ormai prossimo alla crocifissione. In questa cesura temporale, con "Maria nella bottega del falegname", De Andrè abbandona le atmosfere beate e soavi della prima parte e ci scuote con una musica di alta drammaticità nella quale è facile individuare il rumore della pialla e del martello di colui che sta costruendo le croci di Gesù e dei due ladroni. Nel brano si alternano le voci di Maria, del falegname e della gente di Palestina.

 

MARIA NELLA BOTTEGA D'UN FALEGNAME

[Maria]
"Falegname col martello
perché fai den den?
Con la pialla su quel legno
perché fai fren fren?
Costruisci le stampelle
per chi in guerra andò?
Dalla Nubia sulle mani
a casa ritornò?"

[Il falegname]
"Mio martello non colpisce,
pialla mia non taglia
per foggiare gambe nuove
a chi le offrì in battaglia,
ma tre croci, due per chi
disertò per rubare,
la più grande per chi guerra
insegnò a disertare".

[Il popolo]
"Alle tempie addormentate
di questa città
pulsa il cuore di un martello,
quando smetterà?
Falegname, su quel legno,
quanti colpi ormai,
quanto ancora con la pialla
lo assottiglierai?"

[Maria]
"Alle piaghe, alle ferite
che sul legno fai,
falegname su quei tagli
manca il sangue, ormai,
perché spieghino da soli,
con le loro voci,
quali volti sbiancheranno
sopra le tue croci".

[Il falegname]
"Questi ceppi che han portato
perché il mio sudore
li trasformi nell'immagine
di tre dolori,
vedran lacrime di Dimaco
e di Tito al ciglio
il più grande che tu guardi
abbraccerà tuo figlio".

[Il popolo]
"Dalla strada alla montagna
sale il tuo den den
ogni valle di Giordania
impara il tuo fren fren;
qualche gruppo di dolore
muove il passo inquieto,
altri aspettan di far bere
a quelle seti aceto".

 

Il commento

Maria chiede al falegname a cosa porta il lavoro che sta compiendo - Costruisci le stampelle per chi in guerra andò?- La risposta del falegname rivela a Maria che sta costruendo le croci per i condannati. La più grande è per il figlio suo, Gesù - la più grande per chi guerra insegnò a disertare". Nell'appello del popolo al falegname perché smetta col proprio lavoro -  pulsa il cuore di un martello, quando smetterà? -, c'è la sensazione che il falegname stesso cerchi di protrarre il lavoro, come se volesse allontanare il tempo dell'esecuzione - Falegname, su quel legno, quanti colpi ormai, quanto ancora con la pialla lo assottiglierai?". Maria, affranta dal dolore, prefigura il dolore e la sofferenza dei condannati - falegname su quei tagli manca il sangue, ormai -. Il falegname sembra essere cosciente della tragedia alla quale contribuisce - Questi ceppi che han portato perché il mio sudore li trasformi nell'immagine di tre dolori – e accomuna nel dolore Cristo e i due ladroni, Dimaco e Tito - vedran lacrime di Dimaco e di Tito al ciglio -. Il lavoro del falegname trascende i confini della bottega del falegname, la Giordania intera assiste impotente al susseguirsi degli eventi fino alla morte di Cristo, le cui labbra sono raggiunte da una spugna imbevuta di aceto - altri aspettan di far bere a quelle seti aceto -.

(da Insonnia, mensile Racconigi, pag. 6, dicembre 2018-contatti@insonniaracconigi.it )